Threads arriva in Europa. E in Italia. Lo ha annunciato Mark Zuckerberg sui suoi canali social. Threads – il social anti Twitter, come è stato ribattezzato – è un’app creata dal team di Instagram per condividere messaggi di testo e partecipare a conversazioni pubbliche. Lanciato lo scorso luglio sul mercato statunitense e britannico, Threads da oggi sbarca in Europa e ai suoi circa 400 milioni di cittadini che usano i social network. Dal suo lancio ad oggi, Threads ha visto crescere i suoi utenti a 141 milioni. Twitter (ora X.com) ne ha circa 400 milioni. Lo sbarco in Europa darà una misura più concreta delle reali potenzialità della piattaforma.
Accordo trovato con l’Europa: ora Threads rispetta le leggi Ue
Dopo un confronto con i regolatori europei, Meta ha potuto far arrivare Threads nel Vecchio Continente. “C’era una significativa mancanza di chiarezza sull’evoluzione della regolamentazione in Europa riguardo una serie di questioni”, ha fatto sapere un portavoce dell’azienda. “È stato importante per noi prenderci il tempo necessario per comprendere il panorama normativo e investire in conversazioni con le autorità di regolamentazione dell’UE. Ora siamo pronti a portare Threads in Europa e riteniamo che sia conforme alle normative vigenti. Continueremo a dialogare con le autorità di regolamentazione man mano che il panorama normativo si evolverà”, ha aggiunto.
Com’è fatto
Threads è una piattaforma di microblogging, dove si possono postare messaggi fino a 500 caratteri, link, foto, video fino a 5 minuti. Il feed principale dell’app mostra i post (che si chiamano “thread”) dagli account seguiti, insieme agli account consigliati dall’algoritmo. È possibile ripubblicare un thread così com’è o aggiungendo un commento e le repliche sono presentate in primo piano nel feed principale.
Da qualche giorno ci sono anche gli hashtag (si chiamano Tags e se ne può usare solo uno per post), è possibile modificare i thread anche dopo la pubblicazione, e si possono fare ricerche con parole chiave. È possibile accedere a Threads anche tramite web, oltre che con l’app (per Android e iOS). Mancano ancora i messaggi privati, ma in compenso è facile condividere i thread su altre piattaforme. E chi aveva la spunta blu su Instagram, l’avrà anche su Threads se sceglie di utilizzare lo stesso account.
Troppo simili
“Siamo seriamente preoccupati che Meta si sia impegnata in un’appropriazione sistematica, intenzionale e illegale di segreti commerciali e altre proprietà intellettuali di Twitter”, scrissero poco dopo il lancio di Threads i legali di Elon Musk a Zuckerberg. Sottolineando che “dozzine di ex dipendenti di Twitter sono stati assunti da Meta nell’ultimo anno”: proprio per portare a termine in pochi mesi Threads, che gli avvocati definiscono una “copia” di Twitter. Subito arrivò la risposta ufficiale: “Nessuno del team di ingegneri di Threads è un ex dipendente di Twitter. Semplicemente non esiste”. Intanto, tra malfunzionamenti, hate speech, utenti fasulli che si spacciano per veri perché bastano 8 dollari per avere la spunta blu, Twitter oggi è un luogo assai diverso da quella piattaforma per la libertà di espressione che Musk aveva promesso quando l’acquistò per 44 miliardi di dollari il 27 ottobre 2022. Rimane l’impressione che stia lavorando non per migliorare l’esperienza d’uso dei pochissimi abbonati, quanto per peggiorare quella dei tanti utenti free. Così Zuckerberg potrebbe riuscire dove altri social come Hive, Bluesky e Mastodon hanno fallito. Anzi, con Mastodon potrebbe aprirsi una collaborazione, dal momento che entrambe le piattaforme sono interoperabili e basate su una struttura decentralizzata: proprio di recente .
Primo round
Oltre alle affinità tra i due social network, cominciano a emergere le divergenze. Se Twitter è popolarissimo tra calciatori e politici, Threads è più democratico e ha una base di utenti più variegata. Per i contenuti, Twitter punta molto sulle notizie, guadagnandoci nella considerazione dei media, decisamente sproporzionata rispetto alla base di utenti. Su Threads giornali e siti web si moltiplicano in fretta, come i marchi e le aziende piccole e grandi: le soluzioni per pubblicità ed e-commerce per i negozi sono già pronte, basta adattarle alla nuova piattaforma. “Il nostro approccio sarà lo stesso di tutti gli altri prodotti: prima farlo funzionare bene, poi vedere se riusciamo a farlo arrivare a un miliardo di persone e solo allora pensare alla monetizzazione”, aveva detto Zuckerberg al lancio. E oggi, con il lancio europeo, Threads fa un altro passo avanti verso questo traguardo.
Fonte : Repubblica