Adagio, Stefano Sollima torna a raccontare Roma Criminale. La recensione del film

Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea Alessandro Giannini e Francesco Di Leva protagonisti di un noir feroce in una capitale al buio, governata dal caos, dalla corruzione, dal cinismo e devastata dagli incendi. Al cinema dal 14 dicembre

Gli antieroi di Romanzo Criminale sono vecchi, stanchi e malati. Roma brucia come ai tempi di Nerone e non è più tempo di romantici malavitosi. Con Adagio, (nelle sale cinematografiche italiane dal 14 dicembre , (dopo essere stato presentato  in concorso alla Mostra di Venezia) Sollima torna a raccontare la criminalità capitolina. Ma sono calate le tenebre sulla città eterna. La metropoli è flagellata do continui blackout. Gli ex componenti della Banda della Magliana sono un retaggio di un passato ormai remoto. A comandare è la corruzione al governo e tra le forze dell’ordine: Resta solo un crudele viaggio al termine della notte in cui ogni innocenza pare perduta e persino i legami familiari sembrano destinati a sciogliersi nel caldo soffocante delle strade.

Adagio, la trama del film

“Okay, sì, oui merci, c’est pour moi, chi mi fotte cadrà/Sono caldo come il cucchiaio del crack/Non è la prima volta che mostro come si fa/Non mi fermo perché ho il piede addormentato sul gas /È difficile esser vero quando gli altri son gelosi/Provano a venderci i sogni e regalarci colpi (Padri sono sempre assenti o tra i debiti dei giochi/E poi ti chiedi perché i figli c’han quegli occhi (ahaha)”. Adagio inizia con le parole cantate dal rapper Shiva in Take 3.  E capisci subito che hanno messo da un pezzo la parola fine al Romanzo Criminale. Niente “Libanese”, “Dandi” o “Freddo”, il protagonista è un adolescente identico a tanti suoi coetanei. Capelli rasati, orecchini, occhiali da sole, sneaker e cuffie Hi-Tech al costo che valgono uno stipendio. Il ragazzo si chiama Manuel, a 16 anni e tenta di godersi la vita, mentre bada all’anziano padre che soffre di demenza senile. Il giovane si reca a un party esclusivo (la parola d’ordine per entrare è un filo iettatoria, ovvero “L’ultima notte del mondo”. Ma in realtà Manuel è vittima di un ricatto. È alla festa per fotografare con il cellulare un misterioso e potente personaggio politico, ma, sentendosi ingannato, decide di scappare. Si ritrova così inseguito dai ricattatori estremamente pericolosi e determinati a eliminare quello che ritengono uno scomodo testimone. Il giovane comprende di essere finito in un giro molto più grande di lui e decide, perciò, di chiedere aiuto a due ex criminali, antiche conoscenze del padre.

FAVINO_FRANCHINI_foto_di_Emanuela_Scarpa

approfondimento

“Adagio”, un super cast per la Roma criminale di Stefano Sollima

Adagio, il cast del film

Adagio è un noir tenebroso e fiammeggiante, ambientato in una città che mette paura a ogni angolo. Non c’è pietà, né salvezza. Gli ex criminali sono residuati bellici di conflitti ormai sopiti.  “Cammello” (un Pierfrancesco Favino quasi irriconoscibile) “Daytona” (Toni Servillo) e “Paul Newman” (Valerio Mastandrea) restituiscono alla perfezione una genia di sconfitti. Malavitosi malati, ciechi, inermi, Ascoltano ancora “Pazza idea” di Patty Pravo o hanno le foto insieme a Franco Califano. Ma hai voglia a credere ancora che tutto il resto è noia, quando hai i giorni contati. Di contro, le forze dell’ordine (interpretate da Alessandro Giannini e Francesco Di Leva) fanno di tutto, tranne che proteggere e servire. Perché in questo inferno capitale contano soltanto i soldi. E bisogna averne tanti per poter crescere nel benessere i propri figli in un mondo in cui tutto si paga e si paga carissimo.

FAVINO_FRANCHINI_foto_di_Emanuela_Scarpa

approfondimento

“Adagio”, un super cast per la Roma criminale di Stefano Sollima

Adagio di Stefano Sollina, un action con l’anima

Stefano Sollima, ancora una volta dimostra di essere un Titano quando si tratta girare scene d’azione. Adagio non ha nulla da invidiare a qualsiasi action movie d’oltreoceano. E come se non bastasse il regista italiano aggiunge l’anima al film. Non siamo di fronte ai soliti personaggi stereotipati e bidimensionali che infestano il genere peggio delle zanzare nelle paludi. Sicché, si resta incollati allo schermo, ci si sorprende con i tanti, azzeccati colpi di scena e alla fine vorresti che il lungometraggio non finisse mai. E alla fine, sulle note di una potente colonna sonora firmata dai Subsonica, si intravede pure un bagliore di luce in queste tenebre perpetue. In fondo nessuna notte è infinita.

hero3_adagio_ansa

approfondimento

Mostra del Cinema di Venezia, Sollima porta “Adagio” al Lido. FOTO

Fonte : Sky Tg24