Wonka, Timothée Chalamet tra canzoni, sogni e cioccolato. La recensione del film

Arriva al cinema da giovedì 14 dicembre, il prequel incentrato sul protagonista di La Fabbrica di Cioccolato, il romanzo per bambini più famoso dello scrittore Roald Dahl. Nel cast il premio Oscar Olivia Colman e Hugh Grant nel ruolo dell’Umpa Lumpa

 Wonka al cioccolato, dolce e un po’ salato. Il coloratissimo lungometraggio scritto e diretto da Paul King, sceneggiatore e regista dei film di “Paddington”, possiede la medesima scanzonata leggerezza del celeberrimo di Enzo Ghinazzi in arte Pupo. Non a caso l’imberbe maestro cioccolataio, in una scena delle scene più spettacolarei, offre agli astanti una sapida tavoletta a base di sale e caramello, per poi proseguire con un impareggiabile Volo Ciok, un bonbon in grado di far librare nell’aria l’ignaro degustatore. In questi tempi complessi e sovente bui, il prequel incardinato sul protagonista del noto romanzo di Roald Dahl  (uno dei libri più venduti al mondo) sceglie la via della spensieratezza e del puro intrattenimento. Nelle sale cinematografiche italiane a partire da giovedì 14 dicembre, l’opera è un dinamico caleidoscopio di numeri musicali ed effetti speciali pensati per un pubblico di ogni età. In fondo a chi non piace il cioccolato?

 Timothée Chalamet, cioccolato e ottimismo

Pur foriero di svariati riferimenti alla pellicola diretta da Mel Stuart nel 191, a partite dalla blusa bordeaux sfoggiata dall’inarrivabile Gene Wilder,. Wonka elimina ogni eccentricità e stravaganza presenti nelle precedenti trasposizioni cinematografiche  del bestseller mondiale vergato da Dahl. Lo zazzeruto e talentuoso Timothée Chalamet (candidato ai Golden Globe) non è né il misantropo proprietario di una fabbrica di dolciumi e neppure un insolito dandy con il volto di Johnny Depp. L’eroe, questa volta, è una sorda di Candido, dal perpetuo sorriso. Un sognatore che ha fatto proprio lo slogan coniato dal poeta Tonino Guerra: L’ottimo è il profumo della vita. Pure di quella immaginaria di un ragazzo spronato dal desiderio di inaugurare una cioccolateria alle Galeries Gourmet Perché tutte le cose belle  a questo mondo sono cominciate con un sogno.

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Da Olivia Colman a Hugh Grant, un cast gustoso

Le lacrime agrodolci di un clown. La toffoletta (ricetta dello sciamano Toffo del Perù). La ciliegia proveniente dai dieci ciliegi di Liegi importati dall’Imperatore del Giappone. Le Nubi di tuono condensate- La luce solare liquida. Sono solo alcuni del bizzarri ingredienti di cui sono composte le leccornie create da Wonka. Per rendere ancora più stuzzicante e i prodotti di questa surreale pâtisserie , occorreva un cast altrettanto sorprendente. A partire dalla veterana Olivia Colman. L’attrice britannica, premio Oscar per La favorita, si cala con gioia nei panni della malevola e avidissima Signora Scrubbit. Una villain, proprietaria di una lavanderia dal sapore dickensiano. Completano la lista degli antagonisti il trio del cartello del chioccolato composto da Slugworth, Prodnose e Fickelgrube, Bleecher, lo scagnozzo innamorato di Mrs Scrubbit, il bulimco  il capo della polizia (Keegan-Michael Key) e Padre Giulius (Rowan Atkinson, l’ex Mister Bean). Ma la performance più inaspettata e riuscita è quella di Hugh Grant. La star britannica  riesce a rendere ricco di sfumature anche un Umpa Lumba, Ed è davvero irresistibile quando danza oppure si gusta un cocktail (con ogni probabilità un Manhattan o un Bouvaldier)  Insomma la classica ciliegina , al maraschino, sulla torta

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Wonka, un film senza aromi artificiali o conservanti

il numero di dolci prodotti per questo lungometraggio è impressionante 900 Hoverchocs, 80 Silver Linings, 85 Big Night Outs, 150 Giraffe Milk Macaroons, 400 Forty Second Sweets (Broadway Show), 200 Hair Repair Éclairs e 80 Mamma’s Wonka Bars. Senza contare che ogni singolo cioccolato realizzato per “Wonka” è stato completamente temperato e fatto a mano, con ingredienti naturali, senza aromi artificiali o conservanti. Sicché. tutto quello che viene mangiato nel film non solo risulta commestibile, ma anche delizioso. E in fondo questo è lo scopo finale della pellicola. Perdersi in questo mondo incantato senza tempo, degustare e assaporare le elaborate coreografie senza farsi troppe domande. Una salutare scorpacciata di divertimento leggero e buoni sentimenti. Perché almeno, al cinema non si rischiano crisi glicemiche, se si mangia troppa cioccolata.

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Fonte : Sky Tg24