Prova: com’è usare lo Steam Deck Oled se non hai mai giocato su computer

Nel mondo dei videogiochi c’è un mercato che prima non c’era: se sino al 2022 c’erano i computer da una parte e le console dell’altra, due mondi molto distanti e i cui utenti difficilmente si parlavano (o si stavano simpatici), all’inizio di quell’anno è arrivato un dispositivo che ha cercato in qualche modo di unirli.

Si chiama Steam Deck, è prodotto da Valve (sì, quelli di Half-Life) ed è sia un console per videogiocare sia un computer da gaming. Un portatile, con uno suo sistema operativo e che anche può essere usato per lavorare con mouse e tastiera.

Come detto, l’arrivo dello (o della?) Steam Deck ha dato vita a un mercato nuovo e spinto altre aziende a entrarci, con Asus che ha creato il Rog Ally (qui la nostra prova) e Lenovo che ha proposto il Legion Go (la prova). A metà dello scorso novembre, Valve ha rilanciato con l’arrivo della versione Oled della sua console, che abbiamo comprato e usato per un paio di settimane.

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La schermata iniziale dello Steam Deck, con gli ultimi videogiochi avviati

Steam Deck Oled, le caratteristiche tecniche

Esternamente, lo Steam Deck sembra una Nintendo Switch cresciuta: schermo touch da 7.4” (da 7” per la versione LCD, che resta in commercio), due levette come controller, i classici pulsanti e la croce direzionale, un totale di 6 tasti fra dorsali e grilletti e in più due piccoli trackpad.

Sotto alla scocca (il peso totale, rilevato in fase di prova, è di 651 grammi) c’è un processore AMD con una sua scheda grafica e 16 GB di Ram, abbinato a 512 GB oppure 1 TB di spazio di archiviazione.

I prezzi per la versione Oled vanno da 569 a 679 euro, mentre la variante LCD va da 369 a 469 euro a seconda della memoria interna; lo Steam Deck Oled che abbiamo scelto noi, nel taglio da 512 GB, comprato sul sito ufficiale, ci è costato 569 euro.

Perché scegliere uno Steam Deck?

Non abbiamo parlato di sistema operativo perché il software merita un discorso a parte ed è fondamentalmente la ragione per cui abbiamo preferito lo Steam Deck a Rog Ally e Legion Go, che sulla carta hanno caratteristiche e performance migliori: si chiama SteamOS ed è (semplificando) un’interfaccia costruita sopra Linux. Che è eventualmente accessibile, ma che l’utente può anche scegliere di non vedere mai.

Alla prima accensione, l’unica cosa da fare (ovviamente oltre a collegarsi al wifi e ricevere eventuali aggiornamenti automatici) è inserire le credenziali di Steam, il più grande e fornito negozio di videogiochi online, e ci si ritroverà davanti il proprio profilo con tutte le cose al loro posto. Noi, che non lo usavamo da oltre 10 anni, abbiamo addirittura recuperato salvataggi di Half-Life 2 e di Portal vecchi del 2012.

Questa semplicità d’uso è davvero fra i punti di forza dello Steam Deck: è giocare su PC ma non è eccessivamente da smanettoni, ha un approccio friendly e accogliente e non richiede complicate installazioni o configurazioni che rischiano di spaventare chi è alle prime armi. Diversamente da quello che invece potrebbe accadere su Rog Ally e Legion Go.

L’altro motivo è appunto la libreria di giochi: detto che su questi prodotti si può installare davvero di tutto, sullo Steam Deck ci è (di nuovo) parso tutto più semplice. Steam, che fa capo a Valve proprio come il Deck, ha un catalogo senza rivali quanto a dimensioni, varietà e prezzi: è un po’ come scegliere un Kindle per avere accesso all’oceano di ebook di Amazon, insomma.

La homepage del negozio italiano di Steam, dove si possono comprare i vari videogiochi
Sulla destra dello schermo, il menù per gestire le prestazioni, qui applicato a Death Stranding

Com’è lo Steam Deck Oled nell’uso di tutti i giorni?

Abbiamo usato il nostro Steam Deck Oled soprattutto per fare un po’ di retrogaming e cedere alla nostalgia, tornando appunto ai vari classici della produzione Valve, oltre che per recuperare alcuni videogiochi per computer che ci eravamo persi e per fare lo stesso con le esclusive PlayStation che ci sono precluse, in quanto prevalentemente utenti Xbox.

Senza entrare nel dettaglio dei giochi provati (sì, abbiamo passato ore su Vampire Survivors), possiamo dire che abbiamo trovato che tutto gira con grande fluidità e senza difficoltà. E senza che si debbano prendere particolari accorgimenti, che è la cosa cui tenevamo e che temevamo di più. Spieghiamo: come ogni PC da gaming che si rispetti, anche lo Steam Deck ha un’ampia serie di opzioni che permettono di personalizzare l’esperienza d’uso, regolando i frame, la gestione della memoria, l’uso di eventuali artifici grafici e così via. Ci sono siti che elencano quelle migliori per ogni singolo gioco (come questo) ma non le abbiamo usate praticamente mai, fidandoci dell’opera di ottimizzazione fatta per i titoli con il bollino Verified for Deck, e appunto il dispositivo è stato in grado di gestire tutto egregiamente.

L’esempio di Death Stranding, la curiosa e spiazzante opera di Hideo Kojima per PlayStation, vale per tutti: con le impostazioni interne settate al massimo possibile, la ventola gira spesso e intensamente, ma anche qui non abbiamo notato alcun calo di framerate o glitch grafico nonostante l’ampiezza del mondo di gioco. Come in altri titoli, alcune scritte risultano un po’ piccole sul display dello Steam Deck, ma abbiamo risolto collegandolo al televisore (il Dock ufficiale costa 89 euro, ma online se ne trovano a molto meno) e godendoci tutto nella vastità dei 55”.

Dal punto di vista dell’ergonomia, un altro dei dubbi che avevamo prima dell’acquisto, possiamo dirci piacevolmente sorpresi: il peso c’è ma è ben distribuito e non abbiamo notato affaticamenti neanche dopo un uso prolungato. A voler essere pignoli, il pulsante per regolare il volume, in alto sulla parte sinistra, è un po’ scomodo da raggiungere mentre si gioca e infatti quel braccio è quello in cui abbiamo avvertito leggeri sintomi di indolenzimento.

Infine, una considerazione sul prezzo: è alto e non lo si può negare. Però ci sono alcuni però. Innanzi tutto, si può entrare nel mondo dello Steam Deck con una soglia di ingresso più bassa, a quota 369 euro: si rinuncia allo schermo Oled (che è oggettivamente notevole) ma non al resto delle performance e alla libreria di giochi. Poi, va considerato che questo dispositivo è praticamente un notebook ottimizzato per il gaming, reso compatto, davvero portabile ovunque e su cui poter giocare in mobilità colossi come Cyberpunk 2077 oppure Baldur’s Gate 3. Fare una simile operazione, e farla per bene, ha ovviamente un costo. Un costo giustificato dall’esperienza nel suo complesso, secondo noi.

Il menù per l'accesso alla modalità Desktop dello Steam Deck
La modalità Desktop dello Steam Deck: in basso a sinistra si vede l'icona di Firefox, il browser preinstallato (ma se ne possono installare altri)

Che cosa ci è piaciuto

  • semplicità d’uso

  • performance convincenti

  • varietà di videogiochi

Che cosa non ci è piaciuto

  • non costa poco

@capoema

Fonte : Repubblica