Di cosa si parlerà al Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2023 e cosa dirà Giorgia Meloni

Guerra in Ucraina, crisi in Medio Oriente, l’allargamento dell’Unione europea, i migranti e la revisione del bilancio pluriennale: sono questi i temi che verranno trattati al Consiglio Ue del 14 e 15 dicembre a cui partecipa Giorgia Meloni.

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Non si parlerà di Mes e Superbonus, ma di molti altri temi. Nonostante gran parte della discussione parlamentare di questi giorni si sia concentrata sul Meccanismo europeo di stabilità – che l’Italia continua a non ratificare, pur essendo rimasto l’unico Paese in questa situazione – e sul bonus edilizio, con accuse e contraccuse tra maggioranza e opposizioni a tratti surreale, in realtà il Consiglio europeo di oggi e domani, 14 e 15 dicembre, verterà su altri temi. Sono quelli toccati dalla presidente del Consiglio durante il suo discorso iniziale, poi virato su altro sia nel dibattito che in replica: la revisione del bilancio pluriennale europeo, la guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente e l’assedio di Gaza da parte di Israele dopo gli attacchi di Hamas, l’allargamento dell’Unione europea ad altri Paesi e i migranti.

Il grande tema, che non è all’ordine del giorno ma che rientrerà inevitabilmente nella discussione dei capi di Stato e di governo a Bruxelles è la riforma del Patto di Stabilità: “Il tema che vede maggiormente concentrata l’Italia avrà ricadute importanti sul futuro dell’Unione – ha detto Meloni in Aula – la riforma del Patto di Stabilità e Crescita, sul quale il governo è impegnato da mesi e sul quale non abbiamo mai smesso di concentrarci per un approccio pragmatico“. Sulla revisione del patto non c’è ancora accordo e la stessa presidente del Consiglio non ha negato che, alla fine, da Roma possa arrivare il disco rosso. Il senso del discorso di Meloni è stato molto chiaro: non vogliamo dire sì solo per allinearci al resto d’Europa.

E se l’Italia andrà a provare a strappare la miglior riforma possibile, sugli altri fronti non ci sono buone nuove. La guerra in Ucraina resta un conflitto aperto nel cuore d’Europa, senza particolari novità sul fronte politico. In Medio Oriente prosegue l’assedio di Gaza da parte di Israele, mentre si discuterà anche se allargare i confini dell’Unione europea aprendo le porte ad altri Stati. Infine c’è il tema migranti, sempre tirato in ballo da Meloni. Nonostante le grandi vittorie decantate, però, la campagna europea di questo governo sui migranti sembra un grande fallimento. Lo testimonia anche – non ultima – la notizia che arriva dall’Albania, dove la Corte costituzionale di Tirana ha fermato l’accordo per esternalizzare i centri di permanenza.

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Fonte : Fanpage