Gli studenti del liceo Mamiani replicano alla preside che ha parlato della possibilità di far pagare ai genitori 64mila euro per fatture che non riuscirebbe a rendicontare a causa dell’occupazione. “
La preside del liceo Mamiani di Roma ha inviato una lettera ai genitori degli studenti informandoli che saranno loro a pagare i costi dell’occupazione al momento in corso.
“Il 15 dicembre – ha dichiarato Tiziana Sallusti nella lettera spedita ai genitori dei ragazzi – è il termine ultimo per effettuare pagamenti di fatture, rendicontazione su piattaforma Mim dei fondi Pnrr e Pon spesi per i progetti ‘Digital board’ e ‘Connessione rete’, materiali e servizi che i vostri figli e figlie già utilizzano. Se la scuola non riuscirà a rendicontare perderà i fondi e probabilmente sarete voi genitori a dover rimettere i 64 mila euro già spesi. Altre soluzioni non ne vedo, purtroppo”.
La preside in questo modo ha cercato di convincere i genitori degli studenti a parlare con i propri figli e fargli interrompere l’occupazione, iniziata il 5 dicembre. “Ho scritto ai genitori degli studenti che stanno occupando il liceo per fare appello al loro senso di responsabilità verso i propri figli, in particolare se ci sono dei minori sono sotto le responsabilità dei loro genitori – ha dichiarato Sallusti ad Adnkronos – Ho spiegato loro il problema, non solo la mancanza di didattica per tutta la comunità scolastica, all’interno della scuola ci sono 30 o 50 persone, ce ne sono mille e più a casa che non possono fare lezione, e ho chiesto loro di collaborare per far desistere i ragazzi da questa iniziativa”.
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Ma, di fronte alla possibilità di pagare 64mila euro per i progetti, gli studenti hanno deciso di rispondere, chiarendo che nessuno ha mai impedito l’ingresso al personale di segreteria.
“Nulla obietta l’ingresso del personale di segreteria all’interno della scuola se c’è il bisogno che queste operazioni si svolgano all’interno, nelle date 13 e 14 dicembre per concludere gli adempimenti che confidiamo siano stati già da tempo avviati”, fanno sapere gli studenti in una nota.
“Ribadiamo che per noi è fondamentale che l’occupazione venga concepita come momento di formazione e cultura. Infatti nella settimana trascorsa ès tata interrotta l’attività didattica frontale a favore di una alternativa, più vicina alle nostre esigenze. I corsi che sin sono tenuti in questi giorni hanno coinvolto professionisti su temi legati alla sessuo-affettività, alla salute mentale e alla violenza di genere, ed è stato offerto uno sportello d’ascolto a tutti durante i giorni di occupazione. Inoltre sono giunti da diverse città compagni testimoni di lotte sul territorio nazionale e stuenti che, come noi, portano la politica nelle proprie scuole hanno partecipato anche realtà autoorganizzate della nostra città con cui abbiamo trovato comuni punti nella lotta e da cui abbiamo ricevuto solidarietà. Abbbiamo accolto ospiti del mondo dello spettacolo, del cinema, della musica”.
Fonte : Fanpage