Èstato condannato all’ergastolo, in Appello bis, Aljica Hrustic, l’uomo di 28 anni che, il 22 maggio del 2019, torturò e uccise il figlio di poco più di due anni, Mehmed, nell’abitazione che, da qualche mese, aveva occupato con la moglie e i loro tre figli a Milano, in via Ricciarelli 22 (zona San Siro). La sentenza è arrivata mercoledì. A gennaio la Corte di Cassazione aveva stabilito la necessità di un nuovo processo d’Appello, per valutare di nuovo le accuse di tortura e omicidio volontario, oltre a quella di maltrattamenti.
L’uomo, di origini croate, era stato condannato all’ergastolo in primo grado, ma in Appello la pena era stata ridotta a 28 anni riqualificando l’omicidio volontario in maltrattamenti pluriaggravati culminati con la morte. Dopo il rinvio da parte della Cassazione, i giudici del nuovo processo di Appello hanno riconosciuto nuovamente la volontà di causare la morte del bambino, dunque l’omicidio volontario.
Prima volta per il reato di tortura
Hrustic, dopo avere ucciso suo figlio, telefonò al 112 spiegando che Mehmed non respirava bene, poi fuggì dall’abitazione di via Ricciarelli e si rifugiò in un altro alloggio, al quartiere Lorenteggio, dove venne catturato dalla polizia in tarda mattinata. Agli agenti confessò il delitto spiegando di avere fumato hashish e trascorso la notte insonne, poi di avere picchiato il figlio e di essere scappato portando con sé le altre due figlie. Il piccolo presentava segni di precedenti ferite, ma anche bruciature di sigarette. Motivo per cui la procura di Milano, per la prima volta in Italia, contestò all’uomo il reato di tortura, introdotto poco prima nell’ordinamento.
Dalla Cassazione all’Appello bis
Al primo processo d’Appello Hrustic si vide derubricare il reato principale da omicidio volontario a maltrattamenti pluriaggravati, con una condanna ridotta dall’ergastolo a 28 anni di reclusione. Ma la Corte di Cassazione, a gennaio del 2023, stabilì che fosse nuovamente celebrato l’Appello, rivalutando le accuse di tortura e omicidio. Di qui il nuovo processo e, ora, la condanna all’ergastolo.
Fonte : Today