Battuta d’arresto per l’accordo sui migranti che l’Italia ha siglato con l’Albania. La Corte costituzionale di Tirana ha accolto due ricorsi presentati dall’opposizione del Partito democratico di Sali Berisha e ha sospeso le procedure di ratifica in Parlamento dell’accordo. Il protocollo, sottoscritto da Edi Rama e Giorgia Meloni il 6 novembre scorso, avrebbe dovuto essere ratificato nella giornata di domani 14 dicembre dal Parlamento di Tirana. La Corte costituzionale, dopo aver accolto i ricorsi, si riunirà per prendere una decisione il 18 gennaio 2024. Palazzo Chigi non commenta la decisione dell’Alta corte dell’Albania, ma fonti citate dall’AGI fanno filtrare che non vi è alcuna preoccupazione su eventuali ritardi nell’attuazione del memorandum.
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L’alta Corte è stata chiamata in causa da due ricorsi presentati separatamente dal Partito Democratico albanese e altri 28 deputati schierati a fianco dell’ex premier di centrodestra Sali Berisha. Nel ricorso si sostiene che l’intesa viola la Costituzione e le convenzioni internazionali alle quali l’Albania aderisce. Ciò comporta che la ratifica parlamentare dell’accordo sia sospesa fino a quando la Corte non si esprimerà con una sentenza, per la quale ha tempo 3 mesi.
Il protocollo siglato tra Roma e Tirana prevede la creazione di centri di accoglienza e rimpatrio per immigrati irregolari in due porti sulla costa albanese. L’Italia afferma che a processare le domande di asilo non sarebbe l’Albania, ma il nostro Paese attraverso i suoi consolati: se lo status di rifugiato sarà accordato saremo sempre noi ad accogliere il migrante, mentre chi riceverà una bocciatura sarà rispedito nella propria nazione di origine. Dal punto di vista del diritto europeo il piano di Meloni sembra compatibile. Come evidenziato dalla Commissione europea tale accordo risulta legittimo secondo il diritto comunitario, seppure con qualche limitazione.
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La presidente della Corte, Holta Zaçaj ha spiegato che “il collegio dei giudici riunitosi oggi ha considerato che i ricorsi presentati rispettano i criteri richiesti, ed ha deciso di esaminarli in seduta plenaria. Ciò comporta automaticamente che le procedure parlamentari per la ratifica dell’accordo vengano sospese”, fino a quando la Corte non si esprimerà con una sentenza. Il destino dell’accordo che ha diviso le opposizioni italiane e albanesi si conoscerà solo il prossimo anno.
Fonte : Today