Il testamento colombiano di Berlusconi sarebbe falso

Deve rassegnarsi l’imprenditore torinese di 55 anni, Marco Di Nunzio, che aveva presentato un ricorso per il sequestro giudiziario dei beni che, a suo dire, Silvio Berlusconi gli avrebbe lasciato in eredità. Il tribunale di Milano ha respinto il ricorso promosso dal 55enne per il sequestro giudiziario dei beni che, secondo l’imprenditore piemontese, Berlusconi gli avrebbe lasciato in eredità in virtù di un presunto testamento colombiano stilato il 21 settembre 2021. Inoltre, Di Nunzio è stato condannato al pagamento di 23mila euro di spese legali. Lo rendono noto gli avvocati della famiglia Berlusconi e della Fininvest, Vincenzo Mariconda Andrea Di Porto, Giorgio Perroni e Manuela Piazza.

Negli ultimi mesi, Di Nunzio avrebbe diffuso, depositato e provato a far valere tre diverse versioni del testamento. Nel provvedimento depositato nella giornata di oggi 13 dicembre, il tribunale, accogliendo tutte le argomentazioni della difesa degli eredi di Silvio Berlusconi e di Fininvest, ha messo in evidenza come “vi siano solidi e convergenti indizi in ordine alla effettiva falsificazione di tutte e tre le versioni della scheda testamentaria datata 21 settembre 2021” consegnata da Di Nunzio e da questi “attribuita a Silvio Berlusconi”. 

L’imprenditore, che vive in Colombia, aveva depositato il testamento a ottobre presso uno studio notarile di Napoli sostenendo che il Cavaliere (con cui avrebbe avuto un lungo rapporto d’amicizia) gli avrebbe lasciato il 2 per cento delle azioni Fininvest, le azioni della società proprietaria della villa di Antigua, la nave ‘Principessa VaiVia’ e altre imbarcazioni. Dopo la deposizione del testamento, era stata formalizzata una diffida ai cinque figli di Berlusconi. Ora la decisione del Tribunale, che ha respinto le pretese dell’imprenditore.

Fonte : Today