Filmati inediti, immagini di repertorio, lui, gli amici, i compagni, il fratello, Sanremo e c’è anche qualche parola della mamma: Achille Lauro celebra dieci anni di carriera, che per cose fatte sembrano trenta, raccontandosi in modo inedito. C’è l’uscita di casa da giovanissimo, il vivere in una comune dove riuscire a farsi un piatto di pasta o avere 50 euro in tasca appariva come una vittoria, ci sono la delinquenza, il delinquere e la solitudine ma c’è soprattutto la voglia di farcela. La passione per la musica e la non accettazione di una vita già segnata, sono le linee guida di un ritratto, intimo, sicuramente autocelebrativo ma non assolutorio. Nel documentario troviamo il percorso ambizioso del ragazzo Lauro fino alla consacrazione di Achille. Da icona urban dell’estrema periferia romana, ragazzo-madre di amici e figli di nessuno a rockstar sui palchi internazionali e imprenditore di successo fino ad approdare al Palazzo delle Nazioni Unite di New York come rappresentante della Musica Italiana, in cattedra di fronte una platea di giovani studenti provenienti da tutto il mondo. Su Prime Video, app disponibile anche su Sky Q, è la storia di un fenomeno della musica, del costume e in futuro di chissà cosa…
L’intervista
Incontriamo Achille Lauro al cinema Anteo di Milano, prima della proiezione in anteprima del suo docufilm, prima che salga sul palco per parlare con i tanti ragazzi venuti ad ascoltarlo. Ci dice, con il suo solito fare distaccato ma molto gentile: “Questo documentario chiude un cerchio, nonostante io sia giovane ho già fatto tante cose, spettacoli, album. Ho avuto la fortuna di fare tante esperienze con la musica. Si apre un nuovo periodo, dopo anni dove ho esplorato anche l’iconografia cristiana, adesso esplorerò un nuovo mondo quello dell’epica, della mitologia. Sono affascinato dalla mitologia, di ciò che sono i miti, perché in qualche modo parlano di noi. Leggendo, informandomi ho trovato molte cose vicine alla nostra storia, l’archetipo del viaggio dell’eroe, ovvero partire da un punto per arrivare da tutta altra parte”.
Cosa si può fare per non cadere nel baratro?
Nella vita, per trovare un posto nel mondo, serve essere follemente innamorati di quello che si fa. Devi trovare il tuo grande amore che sia una persona, che sia un qualcosa o entrambi. Mi sento molto fortunato, come dire il contrario, per me la musica è una di quelle cose in cui pochi credono prima che uno riesca, sembra lontanissima, non è un lavoro tradizionale. La mia vita rispetto a quella che è stata e che è adesso, è molto diversa, è molto cambiata e poi la musica è anche un grande privilegio, perché io sono innamorato della musica. Io sono cresciuto a Monte Sacro a Roma, è un insieme di tanti quartieri, c’è una “miscellanea” di identità. Le persone medio borghesi si incontrano con le persone delle case popolari, c’è una disparità importante tra le zone della stessa area e questo crea un nuovo individuo, che secondo me è pronto a tutto. Il ragazzo che non ha, incontra il ragazzo che ha, che magari ha un pianoforte a coda in casa e così il ragazzo che non ha si appassiona alla musica mentre il ragazzo nato fortunato conosce la disperazione dell’altro. Non a caso è un posto dove sono cresciuti molti artisti: Rino Gaetano e tanti altri.
Cosa ne pensi di certi testi violenti nella trap, nel rap?
Credo che la musica sia lo specchio di ciò che è oggi la società, non il contrario. Se troviamo certi concetti nella musica, vuol dire che bisogna ripartire dall’educazione dei ragazzi, dalla cultura, dal dare ai giovani qualcosa in più…credo che i ragazzi per trovare la loro strada debbano essere anche stimolati. Se crescono in un ambiente apatico, che non dà nulla, che non educa su certe tematiche importantissime forse poi ci troveremo davanti a un futuro difficile.
E i ragazzi che guarderanno il tuo documentario?
Vorrei che passasse che il successo non è il presupposto della felicità e poi mi piacerebbe che si capisse che siamo persone normali anche noi. Siamo partiti come potrebbe partire chiunque, vedo a volte ragazzi disillusi sul riuscire a farcela, forse il mio documentario potrebbe far cambiare idea a qualcuno.
A chi devi dire grazie?
A tutte le persone che in qualche modo sono passate nella mia vita, nel bene e nel male. Credo che spesso le persone passano non per restare ma per sconvolgerti e quindi creare in te qualcosa.
Un’ultima domanda, ci hai raccontato come salvarsi dal baratro ma come ci si arriva?
Non sentendosi amati.
Forse questa è la chiave per capire l’uomo, l’artista, il grande talento, che lo porta a non dimenticarsi mai dei giovani in difficoltà o meno fortunati…ma è sola la nostra opinione.
Info
Il docufilm, directed by Achille Lauro e prodotto da De Marinis Group in collaborazione con Prime Video è stato presentato in anteprima a Roma lunedì 11 dicembre con un secret event dedicato a 400 fan dell’artista al Cinema Antares nel quartiere Montesacro in cui Lauro è cresciuto e ha messo radici la sua passione per la musica e per l’arte, un evento speciale organizzato da Alice nella Città in collaborazione con l’Assessorato Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale nell’ambito delle attività di Aspettando Alice.
Con all’attivo sei album in studio – Achille Idol-Immortale, 2014; Dio c’è, 2015; Ragazzi Madre, 2016 (certificato oro); Pour l’Amour, 2018 (certificato oro); 1969, 2019 (certificato platino); Lauro 2021 (certificato oro) – che contano milioni di streaming sulle piattaforme digitali e altrettante visualizzazioni dei videoclip (tra i suoi successi Rolls Royce, Me ne frego, Maleducata, C’est la vie, 16 marzo, Bam Bam Twist, Solo noi, Marilù, Mille, Latte+, Domenica, Che sarà, Fragole fino all’ultimo singolo Stupidi ragazzi che lega grazie alla musica elettronica un brano pop alle basi urban)
Nell’attesa di rivedere Achille Lauro anche live sui palchi italiani nel 2024, è possibile visitare online il suo museo virtuale Directed by Achille Lauro, un innovativo progetto artistico, un incubatore di idee, esperienze creative, opere fisiche e digitali, promotore di collaborazioni con artisti emergenti e affermati del mondo dell’arte, del fashion e del design. Un’experience immersiva nel multiverso realizzata grazie a Hadem e Valuart.com, che crea un punto di incontro dinamico tra arte, musica e moda, ispirato dai momenti iconici della sua carriera. Si possono visionare infatti alcuni dei più importanti concept creativi ed estetici ideati dall’artista e dal suo team come gli iconici abiti di Sanremo 2020 e 2021, realizzati in collaborazione con la Maison Gucci e Alessandro Michele fino alla collection Les Enfants terribles presentata durante l’evento internazionale Vogue Forces
approfondimento
Achille Lauro presenta il nuovo singolo Stupidi ragazzi. L’intervista
Fonte : Sky Tg24