Il mondo dietro di te Recensione: la sorpresa Netflix con un super cast

Una nuova, potenziale, apocalisse in divenire ha scalato le classifiche di Netflix negli ultimi giorni, agguantando senza troppe difficoltà il podio dei titoli più visti sulla piattaforma di streaming. E non poteva essere altrimenti dato il cast all-star – nei ruoli principali un quartetto d’eccezione composto da Julia Roberts, Ethan Hawke, Mahershala Ali e Kevin Bacon – e una trama ad alto tasso tensivo che flirta con il cinema distopico. Il mondo dietro di te è l’adattamento dell’omonimo romanzo del 2020 di Rumaan Alam e si inserisce in un filone spesso fortunato nell’incontrare i gusti del grande pubblico, soprattutto se realizzato con budget all’altezza e interpreti ben più che conosciuti.

Un racconto che si tinge di note via via più drammatiche, andando a decomporre il fragile microcosmo familiare in una situazione di estremo pericolo, con il mistero crescente che si addentra sempre di più nella mente dei personaggi e con essi del pubblico, pronto ad accompagnarli in questa scoperta della verità che rischia di farsi sempre più pericolosa e senza via d’uscita.

Il mondo dietro di te: tutto da scoprire

La famiglia Sanford – composta dai coniugi Amanda e Clay e dai figli adolescenti Archie e Rose – sta per trascorrere un periodo di villeggiatura in una splendida villetta unifamiliare, con tanto di piscina, affittata in quel di Long Island. Mentre sta passando una giornata in spiaggia, una petroliera si avvicina pericolosamente alla riva per poi andare effettivamente ad arenarsi sulla terraferma: non sanno che quello sarà l’inizio di una serie di eventi sempre più incredibili.

La notte stessa, mentre la prole dorme, marito e moglie ricevono la visita di G.H. Scott e sua figlia Ruth, afroamericani, che sostengono come la casa sia di loro proprietà e chiedono di poter restare per trascorrere la notte in seguito al blackout che ha colpito la città, pagando anche un rimborso spese per l’inconveniente. Amanda pensa sia una truffa, ma Clay decide di dar loro credito anche perché attratto dall’enorme sconto sul prezzo loro promesso; non vi è molto tempo per discutere però quando la televisione riporta un messaggio di emergenza nazionale, trasmesso su tutti i canali, che getta l’eterogeneo gruppo nel panico.
Rimasti a condividere quelle quattro mura, i due nuclei familiari si troveranno a dover unire le forze dal giorno successivo per cercare di scoprire che stia succedendo, capendo di essersi svegliati soltanto per finire dentro a un assurdo incubo a occhi aperti.

Un mondo da salvare?

Inusualmente partiamo dai – pochi – lati negativi che caratterizzano le due ore e venti di visione. Partendo, per l’appunto, proprio dalla lunghezza: in più di un’occasione si ha la sensazione che il film duri troppo, con almeno una manciata di sequenze se non superflue quantomeno troppo estese per ciò vi fosse effettivamente da raccontare, soprattutto nella gestione dei rapporti umani tra le varie figure protagoniste.

Il secondo spunto parzialmente controverso, capace di spiazzare – chi scrive l’ha trovato parecchio azzeccato e in tono per chiudere la vicenda – è quell’epilogo ben più che aperto, che lascia inconcluso il destino dei personaggi affidandolo alla fantasia degli spettatori, con tanto di sprezzante, amara, ironia che sfrutta la serie cult Friends. Per il resto Il mondo dietro di te si rivela un’operazione relativamente solida, capace di intrattenere il copioso target di riferimento senza troppa originalità ma al contempo senza eccessivi cali di ritmo, con quei passaggi a vuoto sopra sottolineati che non vanno comunque a inficiare la scorrevolezza complessiva, abile nella creazione di una suspense che si ammanta sempre di nuovi spunti e indizi su quanto stia effettivamente accadendo al di fuori del ridotto range ambientali dei personaggi, racchiusi non a caso in un isolato luogo di villeggiatura al fine di poter meglio tratteggiare le vicissitudini di un enigma insondabile che rimane per gran parte fuori campo.

La natura torna così a riprendersi i propri spazi in una sorta di resa dei conti dove l’essere umano rischia ancora una volta di essere vittima dei propri sbagli, con teorie complottiste che si fanno progressivamente strada per cercare di dare una spiegazione logica ad eventi apparentemente inspiegabili.
Fin da quando la nave fuori controllo arriva a mettere a rischio la sicurezza dei tranquilli bagnanti, citazione più o meno dichiarata all’omologa, catastrofica, sequenza di Speed II (1997), il pubblico viene trascinato in un vortice di inquietudine sempre maggiore, tra fenicotteri rosa che invadono le piscine e decine di cervi minacciosi che sembrano voler additare i due nuclei familiari quali colpevoli della cupidigia umana.

Alcuni risvolti paradossali e sottilmente ironici hanno addirittura qualcosa in comune, in chiave più seria, con derive irriverenti del recente ultimo lavoro di Maccio Capatonda – recuperate qui la nostra recensione de Il migliore dei mondi (2023) – e altri appaiono come una critica a quella tecnologia sempre più controllante, come quando centinaia di Tesla fuori controllo vanno a sbattere l’una contro l’altra in una sorta di cimitero di macchine alla fine dei tempi: una scena che ha provocato addirittura lo sbotto di Elon Musk.

Ottimo il cast, pur alle prese con alter-ego a tratti caricaturali e fin troppo schematici. In ogni caso vedere Julia Roberts e Kevin Bacon – che pur dividono la scena per un istante brevissimo – di nuovo insieme così tanti anni dopo Linea Mortale (1990) è un gradevole tuffo nostalgico, mentre Ethan Hawke e Mahershala Ali adoperano il loro innato carisma per arricchire ruoli facilmente a rischio cliché; nota di merito anche per Myha’la Herrold e la giovanissima Farrah Mackenzie, brave nei loro incisivi ruoli di supporto.

Il regista Sam Esmail, al suo esordio in un lungometraggio dopo una lunga esperienza televisiva – suoi quasi tutti gli episodi della serie cult Mr. Robot – sfrutta una regia semplice e “mobile” nella gestione di spazi e scenografie, azzeccando spesso l’atmosfera e la gestione delle immagini, salvo dover fare i conti con effetti speciali altalenanti che calcano ancora una volta all’eccesso il digitale: per fortuna la loro presenza non è mai preponderante. Per una pellicola sicuramente non avara da imperfezioni ma a modo suo affascinante e capace di tenere incollati davanti allo schermo.

Per altri titoli disponibili sulla piattaforma di streaming, recuperate la nostra rubrica sulle uscite Netflix di dicembre 2023.

Fonte : Everyeye