L’Unione europea è determinata ad aumentare l’approvvigionamento di materie prime critiche, e a porre fine quella che è di fatto una dipendenza da Pechino. Auto elettriche, pannelli solari e smartphone, tutti contengono questo tipo di materie prime. Mentre si prevede un aumento drastico della domanda di questi materiali, l’Europa dipende ancora molto dalle importazioni, e spesso da fornitori di Paesi terzi quasi monopolistici, in primis la Cina. Il 63% del cobalto mondiale, utilizzato nelle batterie, viene estratto nella Repubblica Democratica del Congo, ma il 60% viene raffinato nel gigante asiatico. Il 97% delle forniture di magnesio dell’Ue pure proviene dalla Cina, dove poi viene raffinato il 100% delle terre rare utilizzate per i magneti permanenti a livello globale.
Così l’Ue prova a rompere il dominio cinese delle materie prime critiche
Ora il Parlamento europeo ha approvato, con 549 voti favorevoli, 43 voti contrari e 24 astensioni, il piano che mira a rendere l’Unione più competitiva e indipendente attraverso la riduzione della burocrazia, la promozione dell’innovazione lungo l’intera catena del valore e il sostegno alle Pmi. L’obiettivo è anche di promuovere la ricerca, lo sviluppo di materiali alternativi e metodi di estrazione e produzione più rispettosi dell’ambiente.
“Questa normativa è un progetto di politica industriale per un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime in Europa. Grazie a incentivi economici mirati, stiamo creando certezza nella pianificazione dei progetti per gli investitori privati, attraverso punti di contatto unici per le imprese e procedure di autorizzazione rapide e semplici con scadenze chiare per le autorità nazionali. Ciò stimolerà l’estrazione, la lavorazione e il riciclaggio in Europa”, ha rivendicato la relatrice per l’Aula, la liberale tedesca Nicola Beer.
La nuova legislazione prevede incentivi economici e un contesto imprenditoriale più stabile e sicuro per i progetti di estrazione e riciclaggio, con procedure di autorizzazione più rapide e semplici. Durante i negoziati con il Consiglio, i deputati hanno spinto per una maggiore attenzione alla produzione e all’espansione dei materiali che possono sostituire le materie prime strategiche. Hanno assicurato la definizione di obiettivi per promuovere l’estrazione di più materie prime strategiche dai prodotti di scarto e insistito sulla necessità di ridurre la burocrazia per le aziende, in particolare le piccole e medie imprese (Pmi).
I deputati hanno sottolineato l’importanza dei partenariati strategici tra l’Unione e i Paesi terzi, al fine di diversificare l’offerta dell’Ue. Hanno ottenuto misure per realizzare partenariati di lungo termine su trasferimento di conoscenze e tecnologie, formazione e aggiornamento professionale, per nuovi posti di lavoro che offrano migliori condizioni di lavoro e di reddito, nonché per effettuare l’estrazione e la lavorazione nei paesi partner secondo i migliori standard ecologici. La legislazione ora essere formalmente approvata dal Consiglio prima della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale Ue ed entrare in vigore.
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Fonte : Today