Martina ha 23 anni, è di Modena, ha studiato al liceo Scientifico e poi si è iscritta a Biotecnologie, però per poco. Perché Martina è anche Martina Amabile Strazzer, è un’imprenditrice, 3 anni fa ha fondato il brand di gioielli che porta il suo secondo nome e quest’anno fatturerà 10 milioni di euro. Forse.
Lei non lo dichiara apertamente, un po’ per scaramanzia e un po’ perché “dicembre è insieme un mese importantissimo per noi ma anche totalmente imprevedibile”, però ammette che “sì, l’obiettivo che ci siamo dati è questo”. Anche perché questa è la parabola ascendente: 300mila euro il primo anno, 4 milioni il secondo e appunto 10 quest’anno.
L’obiettivo è oggettivamente notevole sia in termini assoluti sia in relazione all’investimento iniziale, perché più o meno significherebbe moltiplicarlo 35mila volte in 3 anni. Perché Amabile è nata nel 2020 con “300 euro racimolati come potevo”. E senza l’aiuto di nessuno.
I primi passi di Amabile
“L’idea è nata un po’ prima, a novembre 2019 – ci ha raccontato lei quando l’abbiamo raggiunta al telefono – Ero passata da Biotecnologie a Marketing e Organizzazione d’impresa, ricordo che stavo in università ma non ero comunque contenta”. Perché? “Volevo fare qualcosa di mio, volevo essere un’imprenditrice, volevo essere un brand come lo è Chiara Ferragni, creare prodotti miei e usare i social per farli conoscere e venderli”.
Decisamente ci è riuscita, ma non è stato per nulla facile, che è una cosa che Martina ci ha fatto capire senza tanti giri di parole e che è bene ribadire soprattutto per chi pensa che all’epoca dei social sia tutto semplice: “Non ho avuto praticamente supporto dalla mia famiglia, che anzi è stata parecchio respingente su questa cosa – ci ha detto ancora Martina – Però, il fatto di vivere con loro, in una cameretta dove lo spazio era limitato, mi ha in qualche modo spinta nella direzione giusta”. In che senso? “Non avevo posto per grandi cose, per appendini per gli abiti o decine di scatole di scarpe, e i gioielli, che sono piccoli di natura, sono stati una scelta ovvia”.
E così, appunto “dopo avere racimolato 300 euro come potevo”, Martina è partita. E anche se all’epoca dei social non è tutto semplice, decisamente i social fanno parte della sua storia: “Non avevo né i soldi né il posto per potermi permettere uno stock di prodotti, dunque facevo fare un singolo gioiello da un fornitore, lo fotografavo, postavo l’immagine su Instagram e aspettavo che qualcuno facesse un ordine e decidesse di acquistarlo – ha ricordato con noi – A quel punto avvertivo il cliente che sarebbero servite 2 settimane di attesa e con i soldi della vendita mi facevo fare il gioiello da spedire”. Funzionava? “Sì e no: vendevo soprattutto alle amiche e ad altre persone di Modena, ma era una cosa molto piccola e molto local”, che è andata avanti più o meno sino maggio 2020, con in mezzo pure il primo lockdown da coronavirus e quei mesi in cui non si poteva fare nulla, produrre nulla, spedire nulla. Che però erano anche i mesi dell’esplosione di TikTok in Italia
Da Martina ad Amabile, la svolta grazie a TikTok
In quel periodo, un po’ come tanti, Martina ha deciso di tentare una strada parallela a quella principale e affiancare al profilo su Instagram quello su TikTok, però leggermente diverso: “Postavo video di me che facevo cose buffe, interpretavo scenette, raccontavo momenti ironici della mia vita, sempre con indosso tantissimi gioielli. I miei gioielli. E se qualcuno mi chiedeva informazioni sulla loro provenienza, li indirizzavo sul sito di Amabile”.
Questa volta funziona, e funziona sul serio: “TikTok è stata davvero la chiave di tutto, per la viralità che dà e i numeri che permette di fare in tempi brevi – ha ammesso Martina, di nuovo con grande trasparenza – La popolarità è cresciuta tanto sino al settembre del 2021, ma non potevo più fare tutto da sola”. E quindi “ho assunto la mia prima dipendente (che ancora oggi è la sua social media manager, ndr) e abbiamo iniziato a realizzare contenuti specifici per i gioielli”.
Oggi i dipendenti sono una quarantina, tutte donne tranne uno ma “non è stata una scelta – ci ha spiegato Martina con un sorriso – È che di curriculum di uomini ce ne arrivano pochissimi, e ovviamente possiamo solo assumere chi si fa avanti”. Non è stata una scelta, però è comunque un bel messaggio di rivincita femminile: “Sì, lo è. Anche perché siamo tutte giovani, fra i 20 e i 30 anni, e penso di avere creato un bell’ambiente di lavoro, fresco e dinamico”. Che è in una nuova sede nella sua città, con il magazzino sotto e gli uffici al piano di sopra.
E la famiglia? “Credo abbiano capito di avere sbagliato e che all’inizio avevo bisogno di un aiuto che mi è mancato, anche se non lo ammetteranno mai. Però ora mi stanno sostenendo molto e in fondo un po’ comprendo il loro scetticismo: per i primi due anni sono stati increduli, ma anche io ero incredula di fronte a quello che stava succedendo. Perché i social sono volatili e c’è sempre il timore che tutto finisca di colpo”.
La donna giusta al momento giusto
Per Martina però le cose decisamente non sembrano finite, e lei stessa si è domandata il perché e anche ha provato a darsi qualche spiegazione. “Penso di avere fatto le mosse giuste al momento giusto: scaricare TikTok a maggio 2020 e pubblicare i contenuti che ho pubblicato, proprio nel momento in cui le persone avevano bisogno di leggerezza e frivolezza dopo il primo lockdown; cavalcare l’onda, capire quando una cosa funziona e non mollarla”. Ancora: “Mostrare l’azienda come è, un posto di lavoro diverso, le persone che ci sono dentro, la quotidianità di quello che facciamo, dare ai clienti la sensazione di crescere insieme con loro, davanti ai loro occhi”.
Oggi Martina e Amabile hanno complessivamente circa 1 milione di follower su Instagram e oltre 1,5 milioni su TikTok, dove velocità e programmazione sono la chiave di tutto: “Sui social devi essere anche molto spontaneo e cogliere l’attimo – ci ha spiegato – Soprattutto su TikTok, dove i trend magari nascono e muoiono in un paio di giorni. Se c’è una canzone che funziona, devi postare con quella canzone in quel momento, anche se magari non l’avevi preventivato”. Martina realizza alcuni contenuti così, in autonomia, e altri li calendarizza, li pensa e li realizza insieme con la sua sua social media manager, che è un po’ il suo braccio destro.
È nata una nuova Chiara Ferragni?
A rileggere tutto, a ripercorrere la storia di questi 3 anni intensissimi, a rivedere come sono incominciati a dove stanno andando a finire, non può che venire in mente un nome, che è poi quello cui Martina pensava nel suo periodo universitario. Quando le abbiamo chiesto se le dia fastidio essere accostata a Chiara Ferragni, ci ha dato una risposta che ci è parsa sincera con un pizzico di diplomazia: “Non sono infastidita dai paragoni con lei e anzi li ritengo un complimento. Lei è molto importante, e ha fatto tanto anche per l’imprenditoria femminile”.
Non le abbiamo chiesto se pensa di superarla in futuro, ma abbiamo cercato di guardare almeno al prossimo anno: come sarà il 2024 di Amabile? “Oggi vendiamo soprattutto in Italia, ma ci piacerebbe arrivare anche all’estero, forse già dal prossimo anno”, ci ha risposto. E poi? “E poi vorremmo altri punti vendita sul territorio, altri negozi, come il temporary shop che abbiamo aperto alla Rinascente di Milano”. Che è un po’ quello che sta cercando di fare New Martina, per citare un altro interessante e bell’esempio di girl power applicato al business. E ai social.
Fonte : Repubblica