Può sembrare un’immagine da film steampunk, ma il mini visore VR per topi nella foto di copertina è un dispositivo reale e funzionante. Progettato dalla Northwestern University in Illinois (Usa), questo sistema più che adagiarsi soltanto sul capo avvolge quasi completamente il corpo dei piccoli roditori per catapultarli all’interno di un mondo virtuale e osservare così le loro reazioni se stimolati da determinati contenuti multimediali.
La realtà virtuale può dare una grossa mano anche in laboratorio come dimostrato dal dispositivo chiamato ufficialmente Miniature Rodent Stereo Illumination VR, sviluppato dalla Northwestern University per osservare i comportamenti dei topi. In principio si utilizzavano labirinti e ambienti fisici ricreati a misura di roditore, poi si è passati a schermi che proiettavano immagini, ma niente può pareggiare l’immersività della realtà virtuale, che sembra funzionare molto bene anche con gli animali. Il mini visore VR può sembrare troppo pesante e voluminoso per il povero topolino: in realtà non è un casco vero e proprio, ma è montato su un tapis roulant che consente al roditore di simulare anche il movimento in modo stazionario. Oltre ai display che coprono praticamente tutto l’angolo visivo, il sistema include anche il necessario per rilevare l’attività celebrale e identificare in modo più rigoroso le reazioni del piccolo animale se sottoposto a determinati stimoli.
Nello specifico, sono stati mostrati pericoli come per esempio uccelli che volano in cerca di prede e così è stato possibile osservare in modo realistico non solo il comportamento istintivo del topo (bloccarsi immobile oppure fuggire), ma anche ciò che avviene nel cervello, abbinando i dati in modo più rigoroso. Grazie alle potenzialità della realtà virtuale sarà più semplice creare situazioni differenti e infatti i ricercatori presto riprodurranno lo scenario inverso, in cui il topo da preda diventa predatore, per osservare movimenti e attività cerebrale quando è alla ricerca e all’inseguimento di insetti.
Fonte : Wired