L’ombra di fake news e cyberattacchi sulle elezioni europee

Le elezioni europee di giugno 2024 sarebbero a rischio hackeraggio, e il Parlamento europeo vuole correre ai ripari. Secondo dei funzionari, l’attuale livello di sicurezza informatica non è sufficiente per difendere l’istituzione da campagne mirate di disinformazione e attacchi esterni. L’aula di Strasburgo avrebbe dei buchi importanti nella sicurezza informatica, secondo il quotidiano Politico che cita fonti interne all’Assemblea comunitaria. La sicurezza “non è pienamente in linea con il livello di minaccia” che ci si aspetta in occasione di un appuntamento elettorale di tale importanza, dicono i funzionari, anzi “non è ancora conforme agli standard del settore”.

Insomma, il rischio di intromissioni malevole di vario genere deve essere preso in considerazione seriamente. Tanto più che, rispetto alle elezioni del 2019, il volume di attacchi informatici sponsorizzati da entità statali ai danni delle istituzioni comunitarie è “in forte aumento”, complice anche una maggiore digitalizzazione dei lavori dell’assemblea durante la pandemia. Il Parlamento sta cercando di correre ai ripari e di adeguare la sua infrastruttura di sicurezza, ma secondo gli addetti ai lavori la strada è ancora lunga e tutta in salita, con appena sei mesi alla scadenza della legislatura.

Come al solito, il principale sospettato in queste forme di attacchi ibridi e asimmetrici è la Russia di Vladimir Putin, che il più delle volte non agisce direttamente, cioè tramite agenzie governative, ma sponsorizzando indirettamente gruppi di hacker o altri attori. Il Servizio federale di sicurezza russo (Fsb) è stato denunciato da Londra a dicembre per presunte interferenze “nei processi democratici del Regno Unito”, mentre a novembre diversi governi europei erano stati presi di mira dal gruppo hacker Fancy Bear, che secondo le intelligence britannica e statunitense sarebbe legato a doppio filo coi servizi segreti di Mosca. Pare che questo gruppo sia responsabile di un numero elevato di attacchi informatici mirati a destabilizzare i processi politici dei Paesi occidentali, come nel caso delle presidenziali americane del 2016 e quelle francesi dell’anno successivo.

Recentemente altri gruppi di “hacktivisti” filorussi, come il collettivo Killnet, hanno preso di mira le infrastrutture informatiche di diversi governi europei, incluso quello italiano, soprattutto tramite i cosiddetti attacchi Ddos (acronimo dall’inglese “distributed denial of service”), che paralizzano i servizi online sovraccaricandoli di richieste. L’anno scorso, pochi istanti dopo che gli eurodeputati avevano approvato una risoluzione che etichettava la Russia come Stato sponsor del terrorismo, un attacco più sofisticato ha messo fuori uso il sito web del Parlamento.

Ora, considerato che le elezioni europee sono in realtà 27 elezioni nazionali che si svolgono contemporaneamente secondo protocolli di sicurezza anche molto diversi tra loro, è evidente come bastino pochi anelli deboli per mettere in discussione la legittimità dell’intero Europarlamento, e di conseguenza dei nuovi vertici delle istituzioni comunitarie che si insedieranno tra l’estate e l’autunno del 2024.

I rischi maggiori individuati dal dipartimento informatico dell’Aula di Strasburgo hanno a che fare principalmente con campagne mirate di disinformazione per orientare l’opinione pubblica e attacchi hacker diretti a vari bersagli, tra cui i sistemi di voto nazionali e le infrastrutture elettorali dell’Eurocamera o persino dei singoli partiti e gruppi politici. Sarebbero a rischio i dati e la corrispondenza degli attuali deputati, nonché i canali di informazione e comunicazioni ufficiali e gli stessi software di conteggio dei voti.

Sempre stando alle rivelazioni di Politico, il Parlamento sarebbe intenzionato a potenziare la sicurezza da qui a giugno, assumendo 40 nuovi esperti di cybersecurity e aumentando il budget del dipartimento della sicurezza informatica dagli attuali 5 a 7 milioni di euro nel 2024 e fino a 8,5 milioni nel 2025. Inoltre, è già a disposizione di deputati e membri dello staff uno strumento di rilevamento di spyware con cui scansionare i propri telefoni.

Mentre si avvicinano le date fatidiche del 6-9 giugno, l’allerta resta massima. La domanda che tutti si pongono è se le precauzioni adottata saranno sufficienti per difendere il cuore della democrazia europea.

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Fonte : Today