È uscita la proposta della presidenza per il testo finale. Ventuno pagine che vengono discusse dalle parti. Non c’è il “phase-out”, l’eliminazione delle fonti fossili ma ci sono altre formule per parlare di addio al carbone, gas e petrolio
Dopo ore di attesa è uscita la bozza di accordo della Cop28 di Dubai. È la proposta della presidenza di Sultan Al Jaber per chiudere la conferenza sul Clima delle Nazioni Unite. Un testo che adesso viene discusso dalle parti. Serve per testare gli umori e le reazioni.
Il tema delle fonti fossili
Il primo elemento che salta all’occhio è la mancanza dell’espressione “phase-out” affiancato alle fonti fossili: cioè non c’è esplicitamente l’eliminazione di carbone, gas e petrolio. Si parla invece di “ridurre sia il consumo che la produzione di combustibili fossili in una maniera giusta, ordinata ed equa in modo da raggiungere emissioni nette zero prima o intorno la metà del Secolo d’accordo con la Scienza”.
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I tempi per raggiungere l’obiettivo
Manca però così un riferimento alla finestra temporale del 2030, indispensabile per raggiungere l’obiettivo del 2050. Altre parti del testo invece mostrano una propensione agli obiettivi più ambiziosi, rafforzando l’obiettivo del grado e mezzo. Un target per cui è inevitabile il “phase-out”. Insomma, la bozza sembra più un tentativo di trovate una formula politica sostanziale testando le reazioni delle Parti.
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Ue: testo deludente
Di testo “deludente” parlano Teresa Ribera, vicepremier spagnola e il commissario europeo Hoekstra. Una bozza inaccettabile per le piccole isole che chiedono di andare via da Dubai con un “phase-out” nero su bianco.
Fonte : Sky Tg24