Cosa sappiamo sull’incendio all’ospedale di Tivoli

Un incendio scoppiato a tarda sera, poi il fumo, il buio, l’evacuazione e la morte di tre persone. Le vittime del rogo avvenuto all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, alle porte di Roma, sono tre anziani pazienti: un uomo di 86 anni e due donne, una di 84 anni e l’altra di 86 anni. Due di loro sarebbero deceduti durante le operazioni di soccorso, mentre la terza persona è morta durante il trasporto. Come confermato dal procuratore capo Francesco Menditto “nessuno è morto tra le fiamme”, ma sono ancora molti i punti che l’inchiesta dovrà chiarire. I primi rilievi hanno permesso di appurare alcuni elementi cardine per la ricostruzione.

Incendio all’ospedale di Tivoli: le indagini

Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Le indagini sono condotte dalla polizia e coordinate dalla procura di Tivoli. Sul posto si sono recati carabinieri, polizia e la scientifica per i rilievi. Saranno acquisite anche le telecamere per far luce su quanto accaduto. L’ospedale è stato posto sotto sequestro e non è chiaro quando potrà tornare agibile.

Le cause del rogo

Come confermato dai primi rilievi, le fiamme sono partite dal secondo piano seminterrato della struttura, dove vengono conservati i rifiuti sanitari. Le fiamme si sono poi propagate verso i piani superiori, arrivando a interessare il pronto soccorso, mentre il fumo invadeva il resto del nosocomio. Le immagini acquisite dagli inquirenti, come confermato dal procuratore Menditto, escludono l’ipotesi di un gesto volontario: Abbiamo acquisito numerose immagini dall’impianto di videosorveglianza da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e che ci permettono di escludere al momento il dolo. La città è ferita. Faremo tutto quanto è necessario per fare chiarezza. L’intervento dei soccorritori è stato tempestivo”.

Il sistema antincendio

Oltre a individuare “l’innesco” dell’incendio, le indagini puntano a verificare anche il funzionamento del sistema antincendio, come ribadito anche dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: “Dobbiamo capire quello che è accaduto e come si sono propagate le fiamme. La polizia scientifica darà l’esito e le valutazioni per capire quale sia la natura e cosa sia successo”. “Le fiamme sono partite dai rifiuti speciali – ha spiegato Giorgio Giulio Santonocito, direttore generale della Asl Roma 5 -. Bisognerà capire come ed esattamente da dove. Probabilmente da un’area che sta sotto, dove ci sono i rifiuti speciali. Bisognerà capire cosa è successo esattamente. Ora stanno visionando le immagini e stanno facendo indagini. Tutto l’ospedale è sotto sequestro, perché le indagini sono a 360 gradi”.

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Fonte : Today