I ministri dell’Ambiente tornano a Dubai e prendono in mano le redini dei negoziati. Devono limare, mediare. La nuova bozza del testo finale prevede oltre 140 tra opzioni e sotto-opzioni. “Ambizione” è la parola chiave, almeno in questa fase. “Posso tranquillamente dire – spiega il presidente Sultan Al Jaber – che non lascerò nulla di intentato. Per agevolare la mia guida e il mio impegno perché si raggiunga la massima ambizione mai vista alla fine di una Cop”.
La bozza
L’impegno di cui parla Al Jaber riguarda trovare una formula che metta tutti d’accordo sulle fonti fossili. Anche su questo punto il testo mostra ancora troppe opzioni che dovranno essere discusse nelle prossime ore. Si fa riferimento anche al phase-out, cioè l’eliminazione di carbone, petrolio e gas. Ma sarà fondamentale capire se verrà aggiunto un orizzonte temporale. E se ci sarà un termine “unabated” che vuol dire in sostanza continuare a usare le fonti fossili facendo affidamento a tecnologie che dovrebbero catturare le emissioni ma che in realtà sono ancora costose e inefficaci.
Performance climatiche, male l’Italia
Nelle ultime ore, intanto, un rapporto di Germanwatch, NewClimate Institute e CAN stila la classifica delle politiche ambientali. Male l’Italia che dal 29esimo passa al 44esimo posto. La Danimarca è il paese che è più allineato agli obiettivi. In fondo Emirati Arabi, Iran e Arabia Saudita.
La protesta dei Fridays For Future
La giornata dedicata ai giovani, alla Cop28, vede anche la protesta più partecipata fino ad ora. A organizzarla i Fridays for future che lasciano il luogo dedicato alle dimostrazioni e irrompono silenziosamente in una sala dove si sta tenendo un evento. Chiedono giustizia climatica e lo stop alle fonti fossili.
approfondimento
Cop28, l’Italia crolla nella classifica delle performance climatiche
Fonte : Sky Tg24