Roma, un mese decisivo: il calendario degli impegni tra fine dicembre e inizio gennaio

Trentacinque giorni per capire la vera essenza della squadra. Per la Roma comincia a prendere forma quello che può essere tranquillamente etichettato come il mese della verità. Che proprio tale non è, visto che il periodo abbraccia gli ultimi venti giorni di dicembre e la prima decina di gennaio (le settimane da prendere in questione sono cinque), ma che metterà uno dopo l’altro tanti banchi di prova severi in campionato, con la quasi totalità delle formazioni che aspirano ad uno dei primi quattro posti che porteranno dritti alla Champions 2024/2025. In mezzo, anche l’impegno di Europa League in casa contro lo Sheriff, sebbene sia difficile ipotizzare che il risultato possa modificare la classifica di un gruppo G che vede favoritissimo lo Slavia Praga per il primo posto, e la sfida – quella invece decisiva – contro la Cremonese in Coppa Italia, in un remake del match che lo scorso anno precluse ai giallorossi la semifinale nella competizione qualificando i lombardi corsari all’Olimpico.

Gli ostacoli più complicati arriveranno invece in campionato: si comincia davanti al pubblico di casa nel posticipo domenicale contro la Fiorentina, quindi una settimana più tardi trasferta al Dall’Ara contro il sorprendente Bologna dalla terza miglior difesa del campionato. La serata dell’antivigilia di Natale manderà in scena nella Capitale il derby del sud con il Napoli, quindi l’ultimo impegno del 2023 a Torino contro la Juventus. E per cominciare col botto l’anno nuovo, confronto interno con l’Atalanta e visita a San Siro dove la formazione di Mourinho sarà attesa dal Milan. Tra le notizie positive, il rientro nel gruppo a tempo pieno di Kumbulla e Renato Sanches: quello del difensore italo-albanese è in particolare un ritorno gradito, in considerazione degli enormi punti di domanda costituiti dal futuro di Smalling. Non è da escludere che sin dalle prime partite di questo tour de force, Mourinho non lo coinvolga per concedergli minutaggio e fargli così riacquisire il ritmo partita, allentando in parte la pressione su Mancini, Ndicka e Llorente costretti da tempo a fare gli straordinari.

Fonte : Today