I Black Cab, i taxi neri di Londra, sono uno dei simboli della capitale britannica grazie al loro design un po’ vintage rimasto pressoché inalterato nei decenni. Ma se fuori la carrozzeria segue le linee dei primissimi modelli apparsi ormai oltre un secolo fa, gli interni e soprattutto la motorizzazione sono progrediti notevolmente. E così non stupisce che la metà della flotta sia già passata all’elettrico, con la grande fetta della produzione che arriva da una società cinese.
Ad annunciare il traguardo è stata proprio la LEVC, acronimo di London Electric Vehicle Company ovvero società dei veicoli elettrici di Londra, un’azienda di proprietà del colosso cinese Geely che produce il modello specifico per il trasporto di persone chiamato TX. Con una crescita di ben il 10% nel solo mese scorso, il numero dei taxi elettrici è ora salito a 7972 veicoli su un totale di 14.690 che scorrazzano per le vie della città. “Raggiungere questo traguardo è un riflesso emblematico di come Londra sta lavorando per diventare più green e ecosostenibile“, ha commentato Helen Chapman della società dei trasporti londinesi. Secondo i calcoli, i taxi a propulsione pulita hanno viaggiato per oltre 1 miliardo di km complessivamente, risparmiando al pianeta qualcosa come 200.000 tonnellate di emissioni di Co2. Londra ha spinto sul green sin dal 2018 con la richiesta di un mezzo a emissioni zero per tutti i nuovi tassisti, estendendo l’obbligo anche ai modelli più piccoli alias Minicab dall’anno scorso.
I proprietari dei vecchi veicoli a combustibile fossile sono stati incentivati al cambio e dal 2020 devono pagare una “tassa” di 12,5 sterline (circa 14,5 euro) per accedere alla zona più centrale della capitale. La più grande società di Cab e Minicab di Londra, la Addison Lee utilizza auto elettriche fornite dalla Volkswagen (già partner anche del Vaticano) e dovrebbe raggiungere già entro fine anno la transizione al 100% elettrico.
Fonte : Wired