Interessanti sviluppi sull’uso dell’intelligenza artificiale in campo militare. Lo scorso venerdì, nel corso di una riunione a Mountain View, i leader della difesa di Stati Uniti, Regno Unito e Australia hanno annunciato la volontà di sperimentare l’uso dell’AI per tracciare i sottomarini cinesi nel Pacifico. Una novità che arriva nell’ambito dell’accordo di sicurezza Aukus Pillar II, istituito nel 2021 per “aiutare a sostenere la pace e la stabilità nella regione dell’Indo-Pacifico”. Tenendo ben a mente questo obiettivo, è stato deciso di integrare un’AI avanzata nei sistemi degli aerei da pattuglia dei tre paesi – incluso il velivolo statunitense P-8A Poseidon, attrezzato per la guerra antisommergibile -, così da permettergli di elaborare più rapidamente le informazioni provenienti dai dispositivi di rilevamento subacquei.
“Questi progressi congiunti consentiranno uno sfruttamento tempestivo di grandi volumi di dati, migliorando le nostre capacità di guerra antisommergibile”, hanno affermato i leader della difesa di US, UK e Australia in una dichiarazione congiunta, in cui hanno sottolineato la possibilità di tracciare i sottomarini cinesi con maggiore velocità e precisione. Ma non è tutto. Secondo quanto annunciato dai tre paesi, gli algoritmi di intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico saranno utilizzati anche per “migliorare la protezione della forza, il targeting di precisione, l’intelligence, la sorveglianza e la ricognizione”. Insomma, sembrerebbe proprio che US, UK e Australia vogliano rafforzare i propri sistemi di difesa nei confronti della Cina, soprattutto dopo che il vice primo ministro australiano Richard Marles ha messo in luce una crescente aggressività del paese.
Appena qualche settimana fa, infatti, una squadra di sommozzatori della marina australiana è stata ferita da una nave da guerra cinese, nonostante avesse reso nota la propria presenza all’equipaggio. “Questa è una condotta pericolosa e poco professionale – ha commentato Marles in quell’occasione -. La sicurezza e il benessere del nostro personale continuano a essere la nostra massima priorità. L’Australia si aspetta che tutti i paesi, compresa la Cina, gestiscano i propri eserciti in modo professionale e sicuro”. È abbastanza chiaro, quindi, il perché l’Australia abbia deciso di integrare l’AI nei suoi sistemi di difesa antisommergibile. Così come gli altri paesi, d’altronde. Evidentemente colpiti dall’atteggiamento aggressivo assunto dalla Cina nel Pacifico.
Fonte : Wired