AGI – Un saluto in diretta tv su Rai 1, come raramente è accaduto per la vittima di un omicidio ‘comune’. Giulia Cecchettin ha riscritto la percezione dei femminicidi in Italia facendoli diventare una ‘questione di Stato’ e in suo nome si sono riempite le piazze e le università oltre che i media con le dichiarazioni dei politici.
L’ultimo saluto stavolta vorrebbe essere anche un manifesto sul futuro, questa è l’intenzione di Gino Cecchettin, il padre, che da subito ha ammansito pubblicamente la sua rabbia verso l’ex fidanzato Filippo Turetta, reo confesso, per guardare lontano.
“Il tuo sorriso è il tuo messaggio più bello, il tuo amore un messaggio per il mondo” sono le parole scelte per l’epigrafe accompagnata da un vaso di fiori disegnato dalla ragazza che sognava di diventare un’illustratrice dopo gli studi in ingegneria. Gino ha spiegato di avere indicato per le esequie l’ampia basilica di Santa Maria Giustina a Padova proprio perchè il “messaggio” arrivi a più persone possibile.
Domani parlerà in chiesa, da giorni ha confidato di essere alla ricerca delle parole giuste, con qualche difficoltà. “Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica”. Il senso però lo aveva anticipato ai compagni di studi della figlia inaugurando una panchina rossa nell’ateneo: “Bisogna prendere questa storia come un esempio per trasformare la vita di altre persone in futuro. Stare qui a piangere con le mani in mano non serve a nulla, dobbiamo proteggere le altre ragazze perchè Giulia questo avrebbe voluto”.
Sono diecimila le persone attese, milioni quelle che guarderanno su televisioni e siti le esequie celebrate dal vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, che già subito dopo il ritrovamento del corpo invitò “a non rincorrere parole di odio” e a pregare anche per Filippo.
La gigantografia della studentessa di 22 anni affissa sul Municipio del suo paese, Vigonovo, è stata spostata fuori alla basilica padovana. Mani di bambini e adulti, di persone di ogni parte d’Italia, hanno lasciato fiori e pensieri per lo più dolci, solo a volte attraversati dall’ira, che Gino e il sindaco Luca Martello hanno raccolto e, forse, un giorno saranno resi pubblici su un sito o in un libro. Ci saranno Elena, la sorella, e il fratellino di Giulia. Elena che in una lettera ha definito Filippo “figlio sano del patriarcato e della cultura dello stupro”.
Anche lei, pur se con toni impetuosi che hanno alzato polemiche, ha ‘lanciato’ Giulia nel futuro per evitare che accada di nuovo. “E’ responsabilità degli uomini in questa società patriarcale, dato il loro privilegio e il loro potere, educare e richiamare amici e colleghi non appena sentano il primo accenno di violenza sessista”.
Il Veneto ha proclamato il lutto regionale, il presidente Luca Zaia invita a “scovare i trogloditi che credono che le donne siano inferiori”. Padova si prepara aprendo dalle nove del mattino Prato della Valle, tra le più grandi d’Europa, dove sarà possibile seguire la cerimonia anche dai maxischermi.
Garantiti presidi sanitari e medici della Croce Verde a cui si aggiungeranno i volontari della Protezione Civile Alle 14 Giulia sarà salutata con una funzione più privata a Saonara, vicino a Vigonovo. Qui riposerà accanto alla mamma, morta a un anno fa, al cui sorriso assomigliava moltissimo il suo, ora “messaggio per il mondo”.
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Fonte : Agi