AGI – Sono stati rinviati a giudizio i quattro 007 egiziani – Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abedal Sharif – imputati nell’ambito del procedimento penale sulla morte del ricercatore italiano Giulio Regeni, avvenuta nel 2016 in Egitto.
Vengono contestati, a vario titolo e a seconda delle posizioni, il concorso in sequestro di persona; le lesioni e l’omicidio. La decisione del gup è arrivata attorno alle 14:45, accogliendo dunque la richiesta del procuratore aggiunto di Roma, Sergio Colaiocco. L’udienza è stata fissata per il 20 febbraio 2024 di fronte alla prima corte d’Assise di Roma. Presenti i genitori di Giulio Regeni – Paola Deffendi e Claudio Regeni -assistiti dall’avvocata Alessandra Ballerini.
Parte civile anche la Presidenza del Consiglio dei ministri in virtù dell’obbligo da parte dello Stato di tutelare l’integrità e la sicurezza dei propri cittadini.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, ammessa come parte civile nel procedimento penale relativo alla morte del ricercatore Giulio Regeni, ha avanzato richiesta, previa affermazione della responsabilità penale degli imputati, di “condanna al risarcimento in via solidale, a favore di questa parte civile, dei danni patrimoniali nella misura di euro 1.000.000,00 e dei danni non patrimoniali nella misura di euro 1.000.000,00 ovvero nella maggior misura che risulterà in corso di causa”. È quanto si apprende da fonti qualificate.
“In via subordinata da determinarsi in via equitativa ai sensi o in separata sede civile, comunque con provvisionale immediatamente esecutiva di euro 500.000,00”. Il tutto “oltre interessi e rivalutazione, nonchè la condanna alla rifusione delle spese di giudizio”.
“L’orrendo crimine” – si legge nell’atto di costituzione di parte civile della presidenza del Consiglio dei Ministri – “ha colpito profondamente la comunità nazionale, per le incomprensibili motivazioni e per le crudeli modalità di esecuzione. Non v’è dubbio che il soggetto passivo titolare dei beni giuridici protetti dalle norme violate dai fatti in contestazione è, in primo luogo, lo Stato e per esso la presidenza del consiglio dei ministri, sia come titolare del diritto soggettivo pubblico al mantenimento dell’ordine civile e del corretto svolgimento dei rapporti sociali, la cui tutela costituisce una delle finalità primarie dello Stato; sia come massimo ente esponenziale della collettività nazionale, gravemente offesa dalle condotte contestate”.
Inoltre, gli avvocati dello Stato Maurizio Greco, Massimo Giannuzzi ed Emanuele Feola scrivono che gli “Stati ed i rispettivi Governi sono titolari del diritto-dovere di tutela della vita, dell’integrità psico-fisica, della libertà dei propri cittadini, e conseguentemente, ogni Stato e ogni Governo rappresenta a tal fine l’interesse a tutelare la propria collettività”
La famiglia
“Ringraziamo tutti. Oggi è una bella giornata”. Ha detto la mamma di Giulio, Paola Deffendi, uscendo dal tribunale.
“Le buone notizie di oggi sono la conferma della costituzione di parte civile da parte della presidenza del consiglio dei ministri, la presa d’atto delle motivazioni della corte costituzionale e dell’ulteriore notorietà anche in Egitto del procedimento a carico dei 4 imputati per il sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni, anche in virtù del recente incontro tra il ministro Antonio Tajani e Al-Sisi, durante il quale il ministro degli Esteri ha informato il presidente egiziano che si procederà in Italia contro i quattro imputati”. Lo afferma Alessandra Ballerini, l’avvocata della famiglia di Giulio Regeni, a margine della decisione del gup di rinviare a giudizio i quattro imputati nell’ambito del procedimento penale sulla morte del ricercatore italiano.
“Quindi – ha proseguito la legale nell’elenco – la conseguente dichiarazione d’assenza dei quattro imputati e il fatto che il gup abbia rigettato tutte le eccezioni avversarie, compresa quella sulla giurisdizione. Perchè non si può dubitare, come hanno fatto le difese degli imputati, che anche i ‘meri’ sequestratori di Giulio gli abbiano cagionato sofferenze fisiche e psicologiche, catturandolo e tenendolo sequestrato per 9 giorni e 9 notti. E l’ultima è che è stato disposto il rinvio a giudizio per i quattro imputati”, ha concluso.
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Fonte : Agi