Il sesso senza consenso è stupro? Non per gli Stati europei

È ancora scontro a Bruxelles tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue sulla definizione del sesso senza consenso come stupro. I deputati dell’Assemblea comunitaria accusano l’organo che rappresenta i governi degli Stati membri di bloccare l’inserimento di questa definizione all’interno della direttiva contro la violenza sulle donne.

“Siamo estremamente delusi dal fatto che alcuni governi dell’Ue, in particolare Francia e Germania, si rifiutino di includere nella proposta di legge una definizione di stupro basata sul consenso. Per noi, per le sopravvissute e per chiunque sostenga i diritti delle donne, è ovvio che le norme sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica non possono essere complete senza affrontare il tema dello stupro”, hanno denunciato in una nota la popolare irlandese, Frances Fitzgerald, e la socialista svedese Evin Incir, le due negoziatrici per l’Aula.

Il testo del provvedimento è stato già approvato a Strasburgo e ora si trova nella fase dei cosiddetti Triloghi, i negoziati tra Parlamento e Consiglio Ue mediati dalla Commissione, per mettere a punto la stesura finale della direttiva. Le due deputate ricordano che i dati dell’Agenzia dell’Ue per i diritti fondamentali del 2014 mostrano che una donna su dieci nell’Unione ha subito una qualche forma di violenza sessuale dall’età di 15 anni e una donna su venti è stata violentata. Da allora, lamentano, “non è stato fatto alcun passo a livello europeo per fornire un livello adeguato e coerente di protezione legale a oltre la metà della popolazione europea”.

Le due Parlamentari sottolineano che “la legislazione negli Stati membri rimane frammentaria e, nella maggior parte dei casi, non è adatta allo scopo”, affermando che “regole obsolete danno agli autori del reato la possibilità di uscire facilmente di prigione, ponendo l’onere della prova sulle sopravvissute o richiedendo una conferma medica con sistemi che non tengono conto della complessità del crimine”. I deputati chiedono anche di aggiungere la “paura e l’intimidazione” all’elenco dei fattori che precludono la libera decisione e il consenso, precisano, deve essere valutato tenendo conto delle circostanze specifiche.

Secondo Human Rights Watch, solo 13 Stati membri dell’Ue utilizzano definizioni basate sul consenso per criminalizzare lo stupro (tra questi Spagna, Belgio, Germania, Irlanda, Svezia, Danimarca e Grecia), mentre gli altri 14 non hanno ancora allineato le loro definizioni alle norme giuridiche internazionali in materia. Questi ultimi richiedono ancora l’uso della forza, o della minaccia, per classificare il sesso senza consenso come crimine e prevedere punizioni. 

L’ultima nazione a introdurre una riforma della legge sulla violenza sessuale sono stati i Paesi Bassi, che hanno deciso di modificare la loro definizione di stupro, includendo nel reato qualsiasi forma di sesso senza consenso. La legge prevede che, in caso di dubbio sulla volontà di entrambe le persone, il giudice debba verificare se la potenziale vittima abbia effettivamente acconsentito all’atto sessuale. L’uso di forza e la violenza continueranno a essere considerate circostanze aggravanti e comporteranno una pena più elevata.

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Fonte : Today