I pensionati che riciclano denaro (a loro insaputa)

Il riciclaggio di denaro in Europa e nel mondo si sta evolvendo per seguire (e sfruttare) gli ultimi sviluppi delle tecnologie moderne. E così anche il ruolo di quelli che un tempo si chiamavano gli ‘spalloni’, si sta modernizzando. Gli spalloni, o muli, sono coloro che trasportano il denaro sporco della criminalità da una città all’altra, spesso in nazioni differenti, affinché il contante sia poi ripulito.

Il termine deriva dalla pratica dei contrabbandieri che in passato portavano a spalla le merci attraversando di nascosto i confini dei Paesi in cui operavano, oppure utilizzando dei muli. Come mostra anche il film di Clint Eastwood, dal titolo appunto ‘The Mule’ (tradotto in italiano con Il corriere), solitamente gli spalloni sono persone che non fanno parte delle bande criminali, insospettabili che non conoscono gli affari delle organizzazioni né chi siano i loro membri, ma che vengono pagati solo per fare un viaggio con soldi o merce che ‘scotta’. In questo modo anche in caso di arresto non possono rivelare dettagli che potrebbero aiutare le forze dell’ordine a smantellare le gang.

Ma in una società sempre più digitalizzata anche il ruolo del ‘mulo’ sta cambiando, e il suo scopo ora non è più solo muovere contanti, ma anche soldi su conti online sempre allo scopo di ripulirli, aiutando le organizzazioni criminali a spostare soldi in diverse parti del mondo. L’ultimo report Emma (European Money Mule Action), dell’Europol mostra alcuni dei nuovi trend di questa pratica e anche la sua entità. Le forze dell’ordine di 26 Paesi in collaborazione con l’agenzia comunitaria, con Eurojust, Interpol e diversi partner dell’industria privata, nei soli mesi di giugno, ottobre e novembre 2023, hanno identificato 10.759 muli e 474 reclutatori, portando all’arresto di 1.013 persone in tutto il mondo.

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Il report elenca anche i metodi che vengono utilizzati, e che sono sempre più ingegnosi. In uno dei gli ultimi modus operandi emergente, i criminali sfruttano i più giovani e forniscono loro mezzi di pagamento online, come carte regalo, che comprano utilizzando soldi sporchi. Queste carte vengono utilizzate poi per l’acquisto di beni o dispositivi elettronici, che poi dai ‘muli’ vengono consegnati ai criminali, che a loro volta li rivendono sempre su piattaforme di e-commerce. I giovani ‘spalloni’ in cambio ricevono una parte dei ricavi o in contanti o in beni.

In alcuni casi, secondo l’Europol, vengono invece sfruttati i rifugiati provenienti dall’Ucraina, che vengono trasformati in complici inconsapevoli della criminalità. Facendo leva sulla loro vulnerabilità e il loro disagio economico, i criminali li minacciano e li costringono a riciclare involontariamente denaro sporco, obbligandoli ad aprire conti bancari a loro nome, conti da usare poi appunto per i movimenti illegali.

A quanto pare, spesso i ‘muli’ sono addirittura inconsapevoli del proprio ruolo, e vengono letteralmente truffati. È il caso soprattutto di persone anziane che vengono convinte da finti funzionari di banca ad aprire un conto. In realtà i criminali stanno rubando la loro identità, facendosi consegnare copie dei documenti e chiedendo loro di firmare documenti che non sono quelli che gli dicono essere. Questi ‘spalloni’ inconsapevoli si trovano così a diventare titolari di conti in banca che neanche sanno che esistono, e su cui avvengono poi i movimenti di denaro sporco.

Un’altra tendenza allarmante riguarda l’uso fraudolento dell’intelligenza artificiale per creare identità false, consentendo così di aggirare le funzioni di sicurezza durante la creazione di un conto online. Le indagini dell’Europol, hanno rivelato che una serie di intricati schemi di frode che includono truffe di investimento, e-mail aziendali compromesse, annunci di affitti turistici fasulli, truffe di intermediari, phishing, frodi con le app di messaggistica, frodi con l’help desk, carte bancarie contraffatte e l’uso di valori cripto trasferiti dagli scambi di valute virtuali ai portafogli elettronici.

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Fonte : Today