I fondi spariti per l’anello ferroviario di Roma. E il Pd incalza Salvini

“Nessun rallentamento sull’anello ferroviario di Roma”. Così il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato dal ministro e vicepremier Matteo Salvini nell’agosto scorso rispondeva ai timori e alle polemiche seguite all’informativa con la quale il dicastero aveva rimodulato le risorse con l’obiettivo di garantire i target del Pnrr. 

I tagli di Salvini per le opere di Roma

Un taglio di 175 milioni di euro, sui 262 che erano disponibili, per la realizzazione della nuova linea Vigna Clara-Tor di Quinto che, dopo la riattivazione della tratta Vigna Clara-Valle Aurelia, è uno dei tasselli mancanti per il completamento dell’arco nord. Per la chiusura dell’anello ferroviario che Roma attende da quasi un secolo. 

La Capitale però ad oggi ancora non ha certezza se quelle risorse torneranno disponibili. Il Mit le aveva promesse per il 2024, insieme al rispetto dei cronoprogrammi. Una road map serrata quella dettata da Rfi – Rete Ferroviaria Italiana per la chiusura dell’anello ferroviario di Roma: nel 2025 il raddoppio della Vigna Clara-Valle Aurelia, la linea rimasta dormiente per oltre trent’anni; nel 2027 l’attivazione della tratta Vigna Clara-Tor di Quinto, due anni dopo la Tor di Quinto-Val D’Ala e nel 2031 le due bretelle, ossia il collegamento da Pineto alla stazione Aurelia e il bivio da Tor di Quinto a smistamento.

La “ruspa” di Salvini sui cantieri di Roma. Tagliati i fondi per la chiusura dell’anello ferroviario

I fondi per la chiusura dell’anello ferroviario

E il Pd incalza il Ministro Salvini. “Vogliamo sapere se conferma che le risorse sottratte alla realizzazione della chiusura dell’anello ferroviario di Roma, in particolare nel tracciato che collega Vigna Clara a Tor di Quinto, siano state effettivamente riassegnate per il 2024, in modo da evitare che la Capitale del nostro Paese, oltre ad altre importanti realtà, venga gravemente danneggiata dalle scelte del Governo”. È scritto in un’interrogazione presentata dai parlamentari del Partito Democratico Andrea Casu, Michela Di Biase, Marianna Madia, Claudio Mancini, Roberto Morassut, Matteo Orfini e Nicola Zingaretti al titolare del dicastero delle infrastrutture e dei trasporti.

Salvini sposta i soldi al nord e lascia a Roma le briciole: tutte le opere investite dai tagli 

“La chiusura dell’Anello ferroviario di Roma – sottolineano i dem – è un’opera di grande importanza per tutto il sistema della mobilità della Capitale”. Nell’ambito della rimodulazione degli interventi del Pnrr i tagli avevano investito anche la linea ferroviaria Roma-Pescara nella tratta interporto d’Abruzzo-Chieti-Pescara e Sulmona-Avezzano e il raddoppio della Falconara-Orte: tutti interventi per i quali lo stato di avanzamento non consentiva di bandire le gare entro il 2023. Così i deputati del Pd incalzano Salvini. “Vogliamo sapere con certezza se tali opere siano state effettivamente rifinanziate con il nuovo bilancio”. Se lo chiedono anche i cittadini per i quali la Circle Line è una chimera. 

Fonte : Roma Today