Al liceo Tasso c’è aria di occupazione e i genitori raccolgono le firme per impedirla

C’è aria di occupazione al liceo Tasso di Roma. Lo storico classico di via Sicilia, non nuovo a questa forma di protesta da parte dei suoi studenti, sta vivendo giorni di fermento. Da diverso tempo, infatti, all’interno del collettivo politico, che raccoglie diverse decine di iscritti, si discute su quale sia la migliore forma per esprimere le principali istanze della comunità studentesca. Le famiglie sono in allerta e cercano di impedire che accada. 

I genitori del Tasso contro la possibile occupazione

Il 1° dicembre, infatti, mentre si teneva a Villa Borghese un’assemblea del collettivo con all’ordine del giorno la scelta tra quali forme di protesta organizzare, un papà ha lanciato una raccolta firme su Change.org. Una petizione che al momento in cui si scrive ha registrato già 115 adesioni. “Non è un segreto, anche quest’anno rischia di ripetersi il rito dell’occupazione” si legge nel testo della petizione. 

I rappresentanti hanno avuto l’ok per l’autogestione

Una scelta, quella di occupare, che sarebbe sostenuta da un’esigua minoranza di studenti. La maggior parte, a quanto si apprende, ha già concordato con il dirigente scolastico Paolo Pedullà per organizzare una settimana di autogestione. Una forma alternativa che permetterebbe a chi lo preferisse di seguire le lezioni regolarmente, mentre a tutti gli altri di frequentare corsi e seguire incontri con soggetti esterni. Una strada che sarebbe apprezzata dalla maggioranza delle studentesse e degli studenti, mentre un gruppo vorrebbe forzare la mano e occupare, come accaduto già sia nel 2021 sia nel 2022. 

“Queste iniziative gravano pesantemente sulla continuità didattica”

“Come genitore e utente della scuola  – scrive il promotore della petizione, Francesco De Benedetti – auspico che ciò non avvenga ed evidenzio che, in passato, simili iniziative hanno gravato pesantemente sulla continuità didattica, sul rapporto di fiducia tra il complesso degli studenti e i docenti, sulle attività extra didattiche e, in particolare, hanno nuociuto agli studenti più fragili.  Al di là delle motivazioni che spingono alcuni studenti a manifestare con questa modalità, sottolineo come la dirigenza del Tasso abbia sempre proposto e, quest’anno, in particolare, già concordato con i rappresentanti democraticamente eletti dagli studenti, una settimana di autogestione durante la quale tutti potranno organizzare qualsiasi tipo di iniziativa, dibattito, sensibilizzazione politica e che, in ogni caso, esistono sistemi diversi, più democratici e propositivi di fare politica e far sentire la propria voce”. 

“No a conseguenze generalizzate”

A preoccupare il genitore, oltre a tutti coloro che già hanno aderito alla petizione, sono le possibili conseguenze disciplinari “che mi auspico non corrispondano a sanzioni generalizzate che penalizzino anche gli studenti dissenzienti, già pesantemente danneggiati dall’essere privati dell’accesso alla loro scuola”. Ad oggi non è chiaro quale sia stato l’esito del collettivo, ma come accaduto anche in altri istituti (per esempio, più di recente all’Archimede) anche di fronte al dissenso della maggior parte delle studentesse e degli studenti, una minoranza potrebbe decidere di tentare il blitz. 

Fonte : Roma Today