Israele ha ricominciato a bombardare la Striscia di Gaza, dopo il termine della tregua di una settimana con Hamas. Gli attacchi, che hanno già ucciso oltre 15mila persone in totale e 35 dalla ripresa delle ostilità, non sono compiuti su obiettivi mirati scelti dai militari, ma vengono decisi da un’intelligenza artificiale chiamata Gospel (Vangelo) e poi selezionati dai soldati.
In una dichiarazione rilasciata al Guardian nei primi giorni dell’offensiva israeliana, il capo delle forze aree di Tel Aviv ha definito gli attacchi dell’aviazione come “incessanti” e “non chirurgici”. Questi vengono compiuti attraverso l’uso di una piattaforma di intelligenza artificiale, che ha accelerato in modo significativo la scelta dei bersagli tanto da venire indicata come una “fabbrica di obiettivi”.
L’uso di Gospel è stato confermato in una breve dichiarazione rilasciata sul sito delle forze armate israeliane, nonostante il progetto sia rimasto a lungo segreto e i dettagli sul suo funzionamento siano scarsi. Il sistema si basa sull’enorme database creato negli ultimi anni dalle divisioni di intelligence israeliane, tramite la raccolta, senza consenso, dei dati personali e biometrici dei palestinesi. In estrema sintesi, Vangelo analizza questi dati e li traduce in obiettivi da attaccare.
Il problema è che non si sa quali altri dati vengano dati in pasto al sistema per fargli scegliere cosa sia o meno da considerare un obiettivo attaccabile, ma le testimonianze raccolte dal media israelo-palestinese +972, indicano che l’uso dell’intelligenza artificiale abbia raddoppiato l’individuazione dei bersagli, da 50 a 100 al giorno, quindi in maniera potenzialmente non precisissima.
Tra questi si trovano anche membri minori della milizia che vivono in normali appartamenti cittadini, a cui Gospel assegna un “punteggio” sulla base del probabile numero di vittime civili che potrebbero essere fatte attaccandoli. Tuttavia, non si conoscono dettagli sui punteggi, né su quale sia il numero di vittime civili accettabile per Israele per ordinare comunque l’attacco aereo.
Il governo di Tel Aviv ha assicurato che l’unità responsabile di Gospel farebbe “quanto possibile” per evitare “danni ai civili non coinvolti”, ma molti esperti di intelligenza artificiale e conflitti dubitano che questi sistemi siano in grado di ridurre davvero i danni collaterali. Addirittura, il Guardian segnala come ci sarebbero “poche prove empiriche” a supportare le affermazioni israeliane e Gospel è stato definito anche “una fabbrica di assassinii di massa” che punta “sulla quantità e non sulla qualità”.
Queste rivelazioni fanno temere per un’ulteriore aumento delle vittime civili palestinesi, mentre Israele si prepara a lanciare la seconda fase della sua invasione di Gaza, procedendo verso sud. Le forze armate hanno lanciato nuovi volantini sulla Striscia, intimando ai civili di abbandonare quasi l’intera totalità dei territori, e dirigersi verso il confine con l’Egitto, dove l’Agenzia per i rifugiati in Palestina delle Nazioni Unite si aspetta che arriverà oltre un milione di sfollati.
Fonte : Wired