Ancora strascichi, prevalentemente politici, dopo le tensioni che si sono verificate il 25 novembre di fronte alla sede di “Pro Vita & Famiglia” in viale Manzoni. Durante il corteo contro la violenza sulle donne, organizzato da “Non una di meno”, un gruppo di circa 200 partecipanti si è staccato dal corteo, ha lanciato fumogeni contro la serranda della onlus e imbrattato i muri. E’ stato anche lanciato un ordigno, a detta del portavoce dell’associazione Jacopo Coghe composto da una bottiglia con all’interno polvere pirica, che non è fortunatamente esploso. A distanza di pochi giorni nelle aule municipale si sfidano centrosinistra e centrodestra a colpi di mozioni e ordini del giorno. L’ultimo all’Eur, nel quale si chiede di condannare la violenza. Non dell’azione del 25 novembre, ma di “Pro Vita”.
Il centrosinistra all’Eur contro “la violenza dei Pro Vita”
L’atto, approvato dai soli consiglieri di maggioranza, non cita l’episodio dello scorso fine settimana. Fa riferimento, invece, alle campagne mediatiche e alle affissioni della onlus “Pro Vita & Famiglia” contro l’educazione sessuo-affettiva (“semplicisticamente definita con il termine ‘gender’), per l’egemonia della famiglia naturale (‘violenza omofobica’) e contro l’aborto. Per i consiglieri e le consigliere di Pd, Civica Gualtieri, Europa Verde e Sinistra Civica Ecologista che hanno firmato l’atto, da parte dell’associazione antiabortista tutti questi sono atti di violenza contro “le donne e la loro autodeterminazione”. La maggioranza, inoltre, ricorda che il presidente di “Pro Vita”, Toni Brandi, in una intervista sulle frequenze di Radio 24 ha detto: “I gay hanno tendenze pedofile, rompono i co…ni e possono essere curati”. Per questo chiede alla presidente Titti Di Salvo e agli assessori della sua giunta “di condannare le violenze perpetrate dalla onlus contro le donne e le persone non eterosessuali”.
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Lo sdegno di Fratelli d’Italia
L’iniziativa ha mandato su tutte le furie Fratelli d’Italia, che ovviamente ha votato contro l’ordine del giorno discusso il 30 novembre. “Come nella trama di un film distopico, la sinistra del municipio IX di Roma ribalta la realtà e chiede di condannare delle presunte violenze che l’associazione ProVita&Famiglia avrebbe perpetrato contro una innumerevole categoria di persone – il commento il senatore Andrea De Priamo – . Vien da sé che queste persone, esponendo anche i nomi e i cognomi, come nella migliore tradizione delle liste di proscrizione alle quali ci avevano abituati negli anni precedenti, non ritengano violenza da condannare l’assalto alla sede di questa associazione, fintanto da ignorare anche il lancio di oggetti, con ferimento di forze dell’ordine, e di un ordigno inesploso di fabbricazione artigianale, che avrebbe causato danni anche al palazzo sovrastante”. Anche dal parlamentino di largo Peter Benenson arriva un attacco al centrosinistra: “Ordine del giorno a dir poco surreale – lo definiscono Massimiliano De Juliis, Gino Alleori, Laura Pasetti e Simone Sordini – che purtroppo evidenzia un loro modo di ragionare molto pericoloso. La sinistra-centro è riuscita a presentare e votare un documento che ha come oggetto la condanna alle violenze perpetrate dai Pro Vita, senza fare cenno alle violenze nei confronti della onlus. Non si dà solidarietà all’aggredito ma all’aggressore. Si è perso il senso di tutto”.
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La mozione che provoca Gualtieri
In queste stesse ore, in diversi municipi romani Fratelli d’Italia sta presentando una mozione che va nella direzione opposta. Nel testo, infatti, si ripercorre quanto accaduto tra il 25 e il 26 novembre (quindi l’organizzazione del corteo contro la violenza di genere, l’indicazione della sede di “Pro Vita” nel volantino della manifestazione come uno dei luoghi di azione, gli scontri e il lancio di fumogeni a viale Manzoni e il ritrovamento di una molotov il giorno dopo) e si chiede al Sindaco Roberto Gualtieri di condannare la violenza contro l’associazione di Toni Brandi, Jacopo Coghe e Maria Rachele Ruiu, esprimendo solidarietà.
Fonte : Roma Today