Ormai sommerso dai debiti si era rivolto a uno strozzino per un prestito. Una scelta sbagliata per un impiegato che, in pochi mesi, è finito nella tela di un 53enne. La storia di usura arriva dal litorale a sud di Roma. A ricostruirla sono stati i carabinieri di Anzio e del nucleo investigativo di Frascati, dopo che la vittima – ormai stremata – era andata a bussare in caserma.
Tutto era nato a fine febbraio quando l’uomo si era rivolto al 53enne per un prestito di 20000 euro. Dopo aver pagato ed essersi messo in “regola”, l’uomo è stato costretto, dopo una serie di minacce di morte, a pagare altri 20 mila euro. In due mesi, di fatto, al suo aguzzino aveva restituito più del doppio di quanto aveva ricevuto.
Non soddisfatto, il 53enne nelle scorse settimane ha presto ancora altri 20000 euro per l’estinzione definitiva del debito. A quel punto l’impiegato ha chiesto aiuto ai carabinieri. Da lì è partita una indagine che è sfociata con l’arresto del “cravattaro”. Dopo aver organizzato un appuntamento esca nel quale la vittima aveva detto di essere pronta a consegnare una parte degli ultimi 20 mila euro, è scattato il blitz.
Una volta avvenuta la consegna della somma in contanti, i carabinieri sono intervenuti e hanno bloccato l’indagato ancora con il denaro ricevuto. Il 53enne è stato condotto presso il carcere di Velletri. Le indagini, tuttavia, continueranno per trovare eventuali complici nell’estorsione.
Fonte : Roma Today