Per 8 italiani su 10 il Servizio sanitario nazionale (Ssn) non fornisce risposte adeguate alle persone con disabilità. Per il 63% non c’è neanche una risposta efficace ai bisogni sanitari relativi alla disabilità. Quasi 4 italiani su 10 si spostano dalla propria regione per trovare cure e supporti adeguati. E’ invece il personale medico a costituire ancora il vero fiore all’occhiello del Ssn: l’86% degli intervistati ha una percezione fortemente positiva della formazione e capacità dei medici incontrati. E’ la fotografia scattata per il 2023 dalla terza indagine dell’Osservatorio ‘Cittadini e disabilità’ con commento di Swg sul rapporto tra persone con disabilità e sanità, presentato oggi durante la Cerimonia di consegna del Premio giornalistico Bomprezzi – Capulli a Roma e in contemporanea a Milano.
“Questi dati restituiscono una situazione complessa, aggravata anche dalle difficoltà innescate dalla pandemia degli ultimi anni – spiega Stefano Malfatti, direttore comunicazione e raccolta fondi del Serafico di Assisi – nella maggior parte delle strutture sanitarie italiane mancano dei veri e propri protocolli specifici per le persone con disabilità in aggiunta a un’importante carenza di personale formato. Il Serafico, ad esempio, essendosi sempre ispirato alla volontà di coniugare il ‘curare’ con il ‘prendersi cura’ – aggiunge Malfatti – lavora quotidianamente per rendere i servizi ambulatoriali per persone con disabilità sempre più adatti al loro stato di salute; ma il nostro Ssn purtroppo è ancora cucito su misura per il malato e non per il malato con disabilità. Ecco perché il tema dell’accessibilità alle cure deve diventare una priorità su cui fondare la nostra società, attraverso una vera e propria svolta culturale che ci porti al pieno riconoscimento della dignità e dei diritti dei più fragili, e che sia in grado di abbattere le disuguaglianze in tutti i settori della sanità”.
L’evento di confronto con il mondo dei media su informazione, disabilità, giornalismo costruttivo e sociale – informa una nota – si è concluso con l’assegnazione del Premio giornalistico ‘Franco Bomprezzi’ – al primo posto Lidia Scognamiglio (Tg2 Medicina 33), quindi Chiara Dall’Angelo con Luca Capponi (Quattro Colonne, testata della Scuola di giornalismo di Perugia) e al terzo posto Gabriella Meroni (periodico Sacra Famiglia) – e del Premio audiovisivo dedicato alla collega del Tg2 Maria Grazia Capulli, che ha visto al primo posto Monica Matano (RaiSport), seguito da Paolo Maria Alfieri (Avvenire) e, terze classificate ex aequo, Linda Dorigo (Tgr Rai Basilicata) e Benedetta Sangirardi (Effe). A questi si sono aggiunte 4 menzioni speciali attribuite su proposta della giuria a: Valerio Nicolosi (Gruppo Mediaset – autore Chora Media), Marina Cuollo e Francesca Gastaldi (Vanity Fair) e Luigi Ripamonti (Corriere della Sera – Caporedattore Corriere Salute), quest’ultimo scelto in collaborazione con il neonato Premio Cernuschi, un premio dedicato alla memoria dell’imprenditore milanese che, tra i primi in Italia, ha creduto in modo convinto ad un nuovo modello di assistenza sanitaria per le persone disabili.
“Ritengo che questa sia un’iniziativa capace di cogliere tutti gli aspetti dell’inclusione e dell’attenzione agli altri – afferma il ministro delle Disabilità Alessandra Locatelli – che di anno in anno viene coltivata anche grazie alle storie raccontate dai giornalisti in concorso. È importante informare e comunicare correttamente questi temi che spesso vengono adombrati da tanti altri. Il mondo degli enti di Terzo Settore e i progetti che vengono portati avanti a favore delle persone più fragili rappresentano un’eccellenza del nostro Paese: dobbiamo impegnarci a valorizzare sempre queste esperienze”.
Pensa già al futuro la presidente del Premio Bomprezzi, Simonetta Morelli: “Siamo già al lavoro per celebrare il prossimo anno i 10 anni della scomparsa di Franco. Un collega e amico che ci manca e di cui avvertiamo il bisogno umano e la capacità di visione. Dall’altra abbiamo deciso di centrare l’indagine statistica del report 2024 ‘Cittadini e disabilità’ su violenza sulle donne disabili e lavoro, temi fondamentali – conclude – per garantire i diritti della persona”.
Fonte : Adn Kronos