Si è conclusa venerdì 13 ottobre la seconda fase di sperimentazione sui territori di IT-alert, il sistema di allarme pubblico di cui si sta dotando l’Italia. L’ultimo appuntamento ha coinvolto la Provincia autonoma di Bolzano, in concomitanza con la Giornata internazionale per la riduzione del rischio da disastri e la Settimana della Protezione Civile 2023, nell’ambito della quale si è anche svolta un’esercitazione organizzata dalla Provincia Autonoma di Trento, che ha visto una serie di test di invio del messaggio IT-alert nelle aree del bacino del fiume Brenta in Valsugana, con l’obiettivo di sperimentare il sistema in aree ridotte di territorio in zona montana.
Tra la fine di giugno e la prima metà di ottobre, il Dipartimento della Protezione Civile, in sinergia con le strutture di protezione civile delle Regioni e delle Province Autonome di Bolzano e Trento, e con il concorso di tutto il Servizio nazionale, ha organizzato le attività di test coinvolgendo direttamente la popolazione. L’obiettivo non era solo far conoscere IT-alert, ma soprattutto verificarne il funzionamento in relazione alle diverse tipologie di telefono e sistemi operativi, raccogliendo direttamente le indicazioni dagli utenti, ossia coloro che potrebbero essere coinvolti in situazioni di emergenza e ricevere il messaggio una volta che il sistema sarà operativo.
Sono stati circa 2 milioni e 700 mila i questionari compilati a seguito delle attività di test in tutte le Regioni e Province Autonome italiane.
Dati alla mano, il 93% di coloro che hanno compilato il form ha dichiarato di aver ricevuto il messaggio di prova, mentre il restante 7% ha indicato di non averlo ricevuto sebbene si trovasse, nel giorno e nell’ora dei test, sul territorio interessato. A conferma dell’esito dei primi cinque test di giugno e luglio, tra coloro che hanno ricevuto il messaggio, complessivamente, il 92% ha risposto di averlo trovato chiaro.
Sempre rispetto al totale di chi ha indicato di aver ricevuto il messaggio, l’89% ha dichiarato di non aver avuto problemi a interagire con lo stesso. La principale difficoltà riscontrata rimane la scomparsa del messaggio dopo la visualizzazione.
I dati fanno riscontrare, complessivamente, un progressivo miglioramento qualitativo rispetto ai test di giugno e luglio e confermano una tendenza positiva nell’esperienza degli utenti, tuttavia sarà necessaria un’intensa attività di revisione e implementazione del sistema affinché possa diventare effettivamente ed efficacemente operativo.
Nonostante l’86% dei partecipanti abbia confermato di aver sentito parlare di IT-alert nei giorni precedenti le attività di sperimentazione, prevalentemente tramite social media e web, se durante i primi cinque test prevaleva una sensazione di spavento al momento della ricezione, tra gli stati d’animo suscitati prevalgono ora, a fase conclusa, quelli positivi e neutri di stupore e sorpresa e di calma e tranquillità.
Alla domanda “Hai compreso subito che si trattava di un messaggio istituzionale?” il 59% di risposte positive della prima fase diventa adesso un 89%, mentre rimangono allo stesso tempo, all’interno dell’11% rimanente, persone che dichiarano di aver pensato potesse trattarsi di un virus.
Fonte : Protezione Civile