A 17 anni dalla Strage di Erba e a 12 dalla condanna definitiva all’ergastolo, la vicenda processuale di Olindo Romano e Rosa Bazzi torna di attualità grazie ad una duplice richiesta di revisione in questi giorni all’esame della Corte d’Appello di Brescia. Da una parte un alto magistrato, il sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser, dall’altra i difensori dei due condannati che hanno chiesto ai giudici di Brescia di riesaminare le prove e rivedere la condanna per Olindo e Rosa.
I volumi della perizia in esclusiva
Lo Speciale Tg1“Olindo e Rosa colpevoli imperfetti?” di Alessandro Gaeta con il montaggio di Stefano Carpagnano, in onda domenica 3 dicembre alle 23.30 su Rai 1, analizza in esclusiva i contenuti della voluminosa perizia – coordinata dal professor Giuseppe Sartori, direttore del master di Neuropsicologia Forense dell’Università di Padova e sviluppata da quindici esperti di materie criminologiche – allegata all’ istanza di revisione dei difensori dei due e sottoposta al vaglio critico di cinque giornalisti, che hanno seguito il caso e hanno scritto libri sulla vicenda.
Il reportage, utilizzando immagini di repertorio della Rai e arricchito dalle illustrazioni del grafico del Tg1 Antonio Inglese, ricostruisce l’intera vicenda esaminando le tre prove alla base della condanna: le confessioni – poi ritrattate – considerate indotte e dunque false dalla difesa; la testimonianza dell’unico sopravvissuto Mario Frigerio che sarebbe stato convinto dalle pressioni dei carabinieri, in una fase in cui la sua memoria era malleabile a causa dell’intossicazione da monossido di carbonio, ad accusare Olindo di aver tentato di ucciderlo; la macchia di sangue di una delle vittime, che sarebbe stata rinvenuta sull’auto dei due condannati e che – fotografata non correttamente – dovrebbe,secondo le istanze di revisione, essere considerata una prova nulla, priva di validità poiché mancherebbe qualsiasi nesso tra le analisi e l’automobile dove sarebbe stata ritrovata.
Al vaglio dei giornalisti e scrittori Pino Corrias e Edoardo Montolli, di Paolo Moretti cronista de “La Provincia” di Como, di Felice Manti de “Il Giornale” e di Antonino Monteleone del programma “Le Iene” anche altri aspetti controversi delle indagini sulla strage, tra cui l’assenza sulla scena del crimine di tracce riconducibili ai due condannati.
Fonte : Today