Il 1° dicembre si celebra in tutto il mondo la 35a edizione della Giornata mondiale per la lotta all’Aids, istituita nel 1988 dall’Oms. Il ministero della Sanità di Dhaka ha implementato diversi programmi per affrontare la crescita dei contagi dovuta ancora allo stigma legato alla malattia. La denuncia di Caritas Bangladesh: molti evitano le cure e i fondi internazionali sono stati tagliati.
Dhaka (AsiaNews) – Il Bangladesh ha raggiunto un nuovo “record” per quanto riguarda la diffusione del virus dell’Hiv e dei conseguenti casi di Aids registrati nel Paese: nel 2022 sono stati riscontrati 1.250 nuovi contagi, il massimo di sempre. Un aumento significativo rispetto ai 658 casi diagnosticati nel 2020 e ai 729 nel 2021. I dati, provenienti dal Dipartimento della Salute, rivelano un aumento di 303 pazienti in più rispetto all’anno precedente.
Nel Paese oggi sono circa 10mila le persone malate di Aids, ma al primo dicembre 2017 se ne contavano la metà: 5.586. I casi sono concentrati soprattutto nelle divisioni di Dhaka (54%), Chittagong (20%), ma anche a Khulna (10%) e Sylhet (6%). Tra le persone che si sono sottoposte al test e sono risultate positive quest’anno, la maggioranza sono cittadini comuni, seguiti da uomini “lavoratori del sesso” (sex workers). L’aumento di casi riscontrati e di persone che hanno consapevolezza di essere infetti, è dovuta ad un lavoro culturale che le istituzioni hanno iniziato. Un esempio è il programma istituito lo scorso anno per rilevare l’infezione da Hiv nelle nove carceri del Bangladesh. Questo ha portato a sette diagnosi tra i detenuti nel 2022, infettati dal virus a causa dell’uso di sostanze stupefacenti e della condizione delle siringhe.
Se la divisione di Dhaka resta quella con il maggior numero di contagi in senso assoluto e di nuovi casi, c’è un’escalation anche nelle zone periferiche del Paese. A testimoniarlo sono i migliaia di morti ogni anno a causa dell’Aids poiché chi ne è infetto non vuole o non può curarsi, come nel caso di Ukhiaun sottodistretto del Bangladesh situato nella regione del Cox’s Bazar, divisione di Chittagong, dove sorge un campo abitato da sfollati Rohingya.
Mentre oggi si celebra la Giornata mondiale contro l’Aids, il ministero della Sanità del Bangladesh ha implementato vari programmi per affrontare la crescente crisi. Gli esperti sanitari del Paese esprimono preoccupazione per il fatto che il rischio di infezione da Aids tra la popolazione è in aumento a causa del fatto che i pazienti identificati evitano le cure. Molte persone affette da Aids preferiscono infatti non rivelare pubblicamente la propria condizione, temendo lo stigma sociale.
Il dottor Edward Pallab Rozario, responsabile del settore sanitario di Caritas Bangladesh, ha segnalato ad AsiaNews anche un calo di fondi internazionali per far fronte a questa emergenza: “Qui c’è poca consapevolezza sul contagio ed è diffuso lo scambio di siringhe tra i tossicodipendenti”, spiega il camice bianco.
Caritas Bangladesh, che lavora per sostenere i malati di Aids e le loro famiglie, storicamente conduce programmi di sensibilizzazione sul tema nelle scuole e nelle università. Tuttavia, Rozario ha osservato che i tagli ai finanziamenti hanno portato all’interruzione della loro precedente iniziativa di fornire anche un sostegno in denaro a coloro che risultano positivi all’Aids.
Fonte : Asia