A Roma in un anno oltre 600 minori a rischio abbandono scolastico

La dispersione scolastica a Roma è un fenomeno che ancora fa discutere. Con numeri impressionanti: una media di 70 segnalazioni al mese, con picchi di oltre 100 a febbraio e settembre, quando le famiglie iscrivono i figli negli istituti della Capitale. I dati sono stati resi pubblici dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con Sopra Steria, società che ha sviluppato un’applicazione digitale per monitorare i casi. 

La dispersione scolastica a Roma

L’occasione è stata quella della presentazione del libro “W la scuola. Un programma per contrastare la dispersione scolastica” di Evelina Martelli, contenente i numeri emersi dall’utilizzo dell’applicazione sviluppata dalla società di servizi digitali Sopra Steria, per conto della Comunità di Sant’Egidio. L’intento è quello di rispondere all’emergenza scolastica creatasi dopo la pandemia di Covid-19 e la chiusura prolungata delle scuole e quindi supportare la gestione delle segnalazioni che arrivano all’associazione ogni giorno. Un modo per mappare scientificamente e tracciare i singoli casi, per gestire meglio le richieste e facilitare il rapporto tra istituzione scolastica, famiglie e territorio. 

Una media di 70 segnalazioni al mese

Quello che si è definito è un quadro preoccupante. Nel periodo da gennaio a ottobre 2022 sono stati 620 i minori a rischio abbandono scolastico nella città di Roma, con una media di 70 segnalazioni al mese. Picchi importanti a settembre e febbraio, quando vengono inoltrate le iscrizioni, con oltre 100 segnalazioni: precisamente 118 nella Capitale.

La mappa del fenomeno

I quartieri maggiormente seguiti, con un totale di quasi 2mila minori oggetto di segnalazione, sono quelli del Tuscolano, Tor Bella Monaca, Laurentino 38, Primavalle e Ostia. Ma anche in zona Centro, con la presenza principalmente di minori migranti.  A trovarsi maggiormente in difficoltà in fase di iscrizione a scuola, secondo le segnalazioni emerse, sono in particolare le famiglie di minori migranti nella fase dell’approdo alle scuole primarie. Ma non solo. Perché lo studio coinvolge anche le famiglie italiane, soprattutto nel passaggio tra le medie e le superiori.

Sant’Egidio: “C’è molto da fare”

“Abbiamo deciso da tempo di intraprendere un percorso al fianco della Comunità di Sant’Egidio per mettere a disposizione le nostre competenze e sviluppare applicazioni utili a gestire le attività dei volontari – spiega Stefania Pompili, amministratrice delegata di Sopra Steria -. Stiamo già lavorando a una nuova soluzione gestionale sul dopo scuola che sia di ausilio agli operatori per assisterli in tutto il percorso scolastico dei ragazzi”.“In Italia – ha commentato il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo – esiste un grave problema di abbandono scolastico. Per questo Sant’Egidio, sulla base della lunga esperienza delle sue Scuole della Pace, ha aperto il programma ‘W la scuola’ che ha l’obiettivo di aiutare tanti ragazzi e ragazze, in particolare delle periferie delle nostre città, ad avere un rapporto normale con l’istituzione scolastica, sia favorendo l’accesso, sia aiutando nello studio e nel collegamento con gli insegnanti. C’è molto da fare perché la scuola è il futuro del nostro paese, è il futuro per i nostri giovani ed è giusto che il più largo numero di studenti torni a scuola”.

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Fonte : Roma Today