Chiuso Expo, si apre il Giubileo. Così Tor Vergata non verrà dimenticata

Il “day after” del Campidoglio durerà a lungo. La sconfitta contro Riyadh e contro Busan nella corsa all’assegnazione dell’Expo 2030 brucia, anche perché la sensazione è che dati gli esiti (17 voti ottenuti contro i 119 dei sauditi e i 29 dei sudcoreani), Roma non sia mai stata davvero in corsa. Uno dei primi pensieri è sul destino di Tor Vergata, area al centro del Dossier presentato oltre un anno fa a Parigi per avvalorare la candidatura capitolina. Il sindaco Gualtieri cerca di smorzare immediatamente il pessimismo: “Abbiamo Pnrr e Giubileo, possiamo andare avanti anche senza Expo”. 

Chiuso l’Expo si pensa al Giubileo

Il primo cittadino cerca di alleviare il dolore di una sconfitta pesante, di uno schiaffo in pieno volto certificato dai numeri, immergendosi subito nei progetti di rigenerazione e trasformazione urbana che lo attendono. In particolare nell’area est della città, quella in cui il comitato promotore per Expo Roma 2030 avrebbe voluto realizzare un enorme parco solare, aree verdi, nuovi boulevard. I maligni pensano: “Lì adesso resteranno con un palmo di naso”. E invece no. Ma non è che lo dica Gualtieri, lo dicono i fatti. 

A Tor Vergata cambierà la viabilità

Grazie al Cielo (e al Papa), il Giubileo 2025 non ce lo toglie nessuno. E i relativi fondi, che accendono la miccia di interventi fondamentali, come quello che a breve partirà grazie all’opera di Anas, come spiegato in una recente commissione dall’ingegner Marco Moladori: “Un’opera iconica per il Giubileo – ha spiegato – e trova la sua ragion d’essere nel voler collegare meglio l’area dove si trovano le Vele incompiute di Calatrava, sulle quali c’è il progetto del Demanio per la riqualificazione. In tal modo si connette la viabilità esistente, grazie ad un sovrappasso ad arco che supera l’autostrada”. L’iter è quasi concluso: la conferenza dei servizi è andata bene, anche se ci sono state parecchie richieste da Autostrade, tutte soddisfatte. Anche la Sovrintendenza paesaggistica e archeologica ha dato il suo nulla osta, data la presenza di un vincolo. Dopodiché ci sarà una delibera di giunta e il via ai lavori, che grazie a un accordo quadro stipulato da Anas, permetterà l’inizio del cantiere in tempi brevi. L’investimento è pari a 24 milioni di euro.

Una nuova area eventi

Ma c’è dell’altro. A settembre c’è stato l’avvio dei lavori da parte di Agenzia per il Demanio, per il recupero e il consolidamento delle strutture delle Vele di Calatrava, del Palanuoto e del Palasport, tutte infrastrutture realizzate nel 2007 per i Mondiali di Nuoto 2009, ma mai concluse né collaudate. Lì, con un investimento da circa 28 milioni di euro, verrà realizzata un’area eventi che si connetterà con il resto del quartiere e con l’autostrada proprio grazie alle opere di viabilità previste nel 2024 da Anas. 

Il Pnrr “regala” 80 milioni di euro

Inoltre, sul quadrante Tor Bella Monaca – Tor Vergata ricadrà il Piano Urbano Integrato finanziato con quasi 80 milioni di euro dal Pnrr, uno dei progetti che l’amministrazione capitolina sta difendendo con le unghie e i denti. Il piano prevede interventi materiali e immateriali, dalla valorizzazione del patrimonio culturale tangibile e intangibile, all’efficientamento energetico delle aree urbane, fino al miglioramento della mobilità, favorendo quella sostenibile, l’accessibilità al trasporto pubblico e le connessioni tra le diverse parti urbane. Come si legge nel testo del progetto “si favorisce il raggiungimento di questi obiettivi anche attraverso la connessione tra due importanti polarità che conformano questa parte del territorio periurbano della città, dal lato nord, il quartiere di edilizia residenziale pubblica di Tor Bella Monaca, dal lato sud il complesso universitario di Tor Vergata, spazio di integrazione socioculturale tra luoghi per l’educazione e la formazione”. 

Gualtieri: “Mai legato lo sviluppo di Roma a Expo”

“Senza dubbio il lavoro per Expo ci lascia un dossier importante e un progetto bellissimo – ha specificato Gualtieri – che noi, nelle forme compatibili per l’assenza dell’evento, vogliamo cercare di non sprecare ma anzi valorizzare. Parleremo con il Governo e la Regione per capire cosa si può realizzare. Le vele di Calatrava, ad esempio, si metteranno in sicurezza con il Giubileo e saranno fruibili. Il nostro piano Next generation Rome prescindeva da Expo, che sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ma non abbiamo mai legato all’Esposizione alcuno tra i progetti di sviluppo della città. Guardiamo avanti anche se è prematuro parlare dei dettagli e delle fonti di finanziamento. Fortunatamente per Roma Expo non è mai stato una questione esistenziale – ha concluso il sindaco – Sarebbe stata una cosa bella ma Roma ce la può fare anche senza. Sarebbe stato sbagliato basare tutto questo su un evento per definizione imponderabile”.

Fonte : Roma Today