Nella Penisola Antartica lo scorso anno buona parte dei pulcini di pinguino Imperatore non ha fatto in tempo ad arrivare alla maturità, senza quindi sviluppare un piumaggio adatto all’acqua, prima dello scioglimento dei ghiacci su cui si riproducono le colonie. Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment e coordinato da Peter Fretwell, a capo del programma britannico per la ricerca in Antartide, il British Antarctic Survey.
Lo scioglimento dei ghiacci
Le osservazioni sono state portate avanti su cinque colonie di pinguini Imperatore lungo la costa del Mare di Bellingshausen. La scoperta supporta le previsioni della scomparsa del 90% dei pinguini entro 80 anni, dato che l’innalzamento della temperatura globale del pianeta sta causando i fenomeni più gravi nelle regioni polari, con una riduzione senza precedenti dei ghiacci e un impatto rapidissimo su quegli ecosistemi. Lo scorso 21 febbraio i ghiacci avevano infatti un’estensione di 1,79 milioni di chilometri quadri – ben 1,05 milioni meno della media minima registrata tra il 1981 e il 2010 – superando il record precedente del 25 febbraio 2022. Uno scioglimento rapido e esteso che ha fatto tra le sue vittime gran parte dei pulcini di pinguino imperatore, considerata ormai una delle vittime designate del riscaldamento globale dovuto alle attività umane.
Lo studio
La riduzione graduale degli habitat aveva spinto in questi anni i pinguini a spostare le colonie in aree più interne e riparate, ma i dati del satellite Sentinel-2, del programma Copernicus gestito dall’Agenzia Spaziale Europea e dalla Commissione Europea, indicano che nel 2022 in 4 delle 5 colonie di pinguini Imperatore presenti sulle coste del Mare di Bellingshausen i ghiacci sono scomparsi i tempi brevissimi. Secondo i ricercatori, nelle 4 colonie si è avuto un completo fallimento riproduttivo che avrà gravi ripercussioni per il futuro della specie. Lo studio ha monitorato solo 5 delle 62 colonie di pinguini imperatore conosciute ad oggi ma il fenomeno dello scioglimento anticipato dei ghiacci è oramai un problema diffuso in tutto il continente antartico. “Questo studio – ha detto il glaciologo Jeremy Wilkinson, del Bas – indica in modo drammatico la connessione tra la perdita di ghiaccio marino e l’annientamento dell’ecosistema. Il cambiamento climatico sta sciogliendo il ghiaccio marino a un ritmo allarmante”. “È un altro segnale di avvertimento per l’umanità che non possiamo continuare su questa strada – ha aggiunto Wilkinson – i politici devono agire per ridurre al minimo l’impatto del cambiamento climatico. Non c’è più tempo”.
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Fonte : Sky Tg24