Vendita Stadio Maradona, Manfredi a De Laurentiis: “Presenti un progetto, chiederemo alla città”

Manfredi: “Al momento lo Stadio non è vendibile, perché fa parte del patrimonio indisponibile”. Ipotesi concessione per 50 anni.

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A sinistra Aurelio De Laurentiis. A destra Gaetano Manfredi

“A noi fa molto piacere che il Calcio Napoli voglia investire sullo stadio Maradona. Se la società presenta un progetto concreto con i relativi investimenti che si vogliono mettere in campo, con i relativi tempi di realizzazione, noi accoglieremo con favore questa proposta e si potrà anche eventualmente valutare la vendita che deve ovviamente essere decisa dal Consiglio comunale. Se questa proposta arriverà, e mi auguro che arrivi perché vedo il grande impegno da parte del presidente, poi la valuteremo insieme ai tifosi e alla città e se sarà nell’interesse dei cittadini l’accoglieremo”. Risponde con garbo e pacatezza il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, alle parole del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.

Il patròn azzurro, ieri, mercoledì 29 novembre 2023, prima della partita di Champions Real Madrid-Napoli, si era rivolto al primo cittadino, rilanciando la richiesta per acquistare lo Stadio Diego Armando Maradona di Fuorigrotta, ex San Paolo, di proprietà del Comune di Napoli. Richiesta già avanzata alcune settimane fa in Comune e respinta.

Cosa ha detto De Laurentiis al sindaco Manfredi sullo stadio

De Laurentiis non ha usato parole tenere. Ecco le sue parole: “Se lo juventino Gaetano Manfredi riuscirà a tirarsi fuori dal legame che lo lega al consiglio comunale e mi dà lo stadio, prometto che nel giro di un anno lo faccio diventare lo stadio più bello d’Italia”. Poi ha scherzato sulla fede bianconera di Manfredi: “Vi rendete conto che il primo cittadino è pure juventino?”.

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Più critico, il presidente del Napoli, nei confronti del consiglio comunale, l’assemblea di rappresentanza della città, alla quale spetta poi il compito di decidere se vendere o meno gli immobili pregiati del Comune di Napoli, come lo stadio, appunto. “Se i consiglieri comunali odiano il Napoli, possiamo fare uno stadio a Caserta o a Pompei. Napoli e la Campania sono un tutt’uno”.

Quindi, ha elogiato il Governatore Vincenzo De Luca, che nel 2019 ha messo a disposizione i fondi delle Universiadi, circa 20 milioni di euro, per ristrutturare lo Stadio: “Lui sta dalla mia parte ed è stato l’unico a mettere un po’ a posto lo stadio”.

Lo Stadio ad oggi non si può vendere, ipotesi concessione

Ma si può vendere sul serio lo Stadio Maradona? Sembrerebbe in realtà proprio di no, per motivi tecnici, come ha ribadito oggi il sindaco. Lo stadio non è nell’elenco degli immobili vendibili, ma in quello degli invendibili. L’ipotesi, quindi, a meno di una variazione di elenco, è di una concessione lunga di 50 anni, al posto dell’attuale convenzione quinquennale.

Lo spiega chiaramente Manfredi, che oggi è intervenuto sulla vicenda a margine del consiglio comunale:

“Al momento non è possibile vendere lo stadio perché è nel patrimonio indisponibile. Credo che la soluzione migliore sia quella adottata in altre città italiane: una concessione a lungo termine a 50 anni. Noi – ha aggiunto Manfredi – non stiamo inventando nulla perché esistono delle norme nazionali da rispettare”.

E ancora:

Noi siamo disponibili a discutere, ma solo partendo da una proposta concreta che deve essere nell’interesse della città e dei tifosi perché le proprietà delle società possono cambiare e noi dobbiamo tutelare i tifosi e la città che devono avere uno stadio di qualità e accessibile”.

I nuovi lavori di adeguamento per gli Europei 2032

Sullo sfondo c’è il tema dei lavori di ristrutturazione del Maradona, che attualmente non è idoneo, secondo i parametri Uefa, per ospitare gli Europei 2032 Italia-Turchia, come anticipato da Fanpage.it. Bisogna aumentare la capienza e i lavori potrebbero comportare l’eliminazione della pista di atletica. Il costo si potrebbe aggirare attorno a 100 milioni.

Anche qui, il sindaco non ha dubbi:

“Lo stadio deve avere le caratteristiche per accogliere le competizioni internazionali, a partire dagli Europei del 2032, e dimensioni tali per cui i napoletani possano andare allo stadio perché noi dobbiamo difendere l’interesse dei tifosi e uno stadio troppo piccolo e troppo costoso potrebbe precludere a tanti di goderne”.

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Fonte : Fanpage