ll leone più solitario del mondo torna in Africa dopo anni in una cella di cemento

Ruben dopo aver passato da 5 anni in uno zoo armeno abbandonato ha finalmente ritrovato la libertà. L’animale è stato trasferito all’ADI Wildlife Sanctuary di Free State in Sudafrica. Il presidente dell’associazione che ha salvato Ruben: “I leoni sono i più socievoli tra i grandi felini e in natura vivono in branchi familiari. Quindi deve essere stato devastante per Ruben non avere contatti o comunicazioni con altri leoni”

Ruben, il leone più solo del mondo, è tornato in libertà. Ha 15 anni e ha vissuto per cinque anni da solo in uno zoo abbandonato in Armenia, ma ora ha finalmente ritrovato la “vita selvaggia” in un santuario in Sudafrica.

Lo zoo

Ruben è nato in cattività in uno zoo armeno di proprietà di un oligarca russo. Il luogo è poi stato chiuso e tutti gli animali, ad eccezioni del leone, sono stati trasferiti. Così Ruben si è trovato a vivere per cinque anni in completa solitudine, finché non sono intervenuti i volontari di Animal Defenders International, un’associazione britannica specializzata nel salvataggio di animali selvatici rinchiusi in zoo e circhi. È passato quasi un anno da allora. La mobilitazione dell’Adi è partita a novembre 2022 con una raccolta fondi per spostare temporaneamente Ruben in un santuario sempre in Armenia. I volontari sono interventi a dicembre trasferendo il leone nel santuario della Foundation for Preservation of Wildlife and Cultural Assets, dove ha trascorso la quarantena.  

Le cure

Ruben è stato sottoposto a tutte le visite necessarie. L’associazione aveva fatto sapere che “come la maggior parte dei leoni che salviamo, per Ruben sarà necessario un intervento di chirurgia dentale, ma al momento la problematica non influisce sulla sua alimentazione. Ruben ha anche un problema neurologico, potenzialmente una lesione alla colonna vertebrale o al cervello. Traballa mentre cammina, e a volte le zampe si piegano sotto di lui. Ha pupille piccole, ma può vedere, reagisce alle persone e ha un buon udito”.

L’isolamento in gabbia ha avuto anche un forte impatto psicologico. Come ha dichiarato il presidente dell’ADI, Jan Creamer, “i leoni sono i più socievoli tra i grandi felini e in natura vivono in branchi familiari. Quindi deve essere stato devastante per Ruben non avere contatti o comunicazioni con altri leoni”. Ruben quando è stato salvato dai volontari dell’ADI non ruggiva neanche più, segno delle gravi conseguenze degli anni vissuti in solitaduine.

Il trasferimento e la libertà

Dopo altri otto mesi e più di ottomila chilometri, il leone più solitario del mondo ha ritrovato la libertà. Ruben è stato trasferito ad agosto all’ADI Wildlife Sanctuary di Free State, in Sudafrica con un viaggio organizzato da Qatar Airways Cargo. Ruben si sta ora ambientando nel nuovo habitat naturale che ospita 32 leoni e tigri salvati. “Ruben ha già iniziato a riacquistare il suo ruggito e i suoi richiami mattutini diventano sempre più forti man mano che riacquista fiducia”, ha dichiarato l’ADI nel suo comunicato stampa. “La sua determinazione a camminare è fonte di ispirazione. Se inciampa o cade, si rialza e va avanti. È a dir poco eroico. Incredibilmente, in pochi giorni, i suoi movimenti stanno già migliorando. Sappiamo che la strada sarà lunga e richiederà continue cure veterinarie, ma l’inizio della sua nuova vita non poteva essere migliore”.

Fonte : Sky Tg24