Dopo aver trovato Disney in condizioni disastrose al suo ingresso, Bob Iger, attuale CEO, sembra non avere più la forza o la capacità di gestire ed affrontare il periodo decisamente più buio per il celeberrimo studio cinematografico, protagonista di innumerevoli flop nel 2023.
Iger, infatti, ha ufficializzato le sue prossime dimissioni durante un summit del New York Times. “Sono rimasto deluso da ciò che stavo vedendo nel periodo di transizione e ho lavorato duro per prendere le distanze da tutto ciò”. Il suo contratto scadrà nel 2026 ed è già in corso un processo di identificazione del nuovo successore, sul quale penderà una spada di Damocle di massimo rilievo.
Dopo il ritorno di Iger alla Disney, la società ha intrapreso un piano per tagliare i costi di 5,5 miliardi di dollari, attraverso 7.000 licenziamenti, rimuovendo contenuti dai suoi servizi di streaming e producendo un volume inferiore di contenuti. Iger ha continuato ad aumentare l’obiettivo di altri 2 miliardi di dollari durante la conferenza sugli utili del terzo trimestre della Disney all’inizio di questo mese. Evidentemente, i recenti sforzi in termini economici rappresentano un ostacolo troppo grande e un dilemma eccessivamente complesso da risolvere anche per lo stesso Iger, in carica dal 2022.
“Più qualità, meno quantità” era il motto di Bob Iger fino a qualche tempo fa per cercare di indirizzare la Disney nuovamente sui binari del successo commerciale: la diffidenza di pubblico e critica verso gli ultimi progetti (basti lanciare un occhio in casa Marvel per notare i guadagni disastrosi di The Marvels) ha certamente inflitto un durissimo colpo. Rialzarsi sarà complicato, pertanto urge un progetto alternativo per cercare di concretizzare le giuste e doverose premesse, attualmente esistenti esclusivamente sul mero piano teorico.
Fonte : Everyeye