L’occupazione fallita, poi gli atti vandalici. Così un liceo intero di Roma è finito sotto scacco

Una delle tre sedi del liceo scientifico-sportivo “Pacinotti-Archimede” al Nuovo Salario è rimasta chiusa martedì 28 e giovedì 29 novembre a causa di un copioso allagamento di corridoi, aule e bagni. Inizialmente, si è pensato che i motivi potessero essere legati a problemi all’impianto di riscaldamento. Ma non è così. Secondo quanto ricostruito da RomaToday, ascoltando anche in via non ufficiale rappresentanti degli studenti e degli insegnanti, si sarebbe trattato di un vero e proprio atto vandalico. Che si è ripetuto anche nella mattinata del 29. 

L’occupazione fallita

Facciamo un passo indietro. All’alba di lunedì 27 novembre vari gruppetti di studentesse e studenti del liceo “Pacinotti-Archimede” hanno tentato di occuparlo. Il liceo è composto da tre sedi: due sono confinanti, tra via Vaglia e via Montaione al Nuovo Salario, la terza è a via Pasquariello a Serpentara. La dirigente Chiara Sicoli, però, ha chiamato tempestivamente le forze dell’ordine, che sono intervenute in borghese e senza uso della forza, facendo morire sul nascere l’occupazione. In particolare, nei due plessi di via Vaglia e via Montaione, l’accesso degli agenti è stato possibile anche grazie all’aiuto degli operai che stanno realizzando i nuovi campi da padel. Il 28 novembre, quindi, le lezioni si sarebbero dovute svolgere regolarmente. Ma non è stato così.

Atti vandalici

L’allagamento delle due sedi di via Vaglia e via Montaione si è verificato intorno alle 8, per entrambe. Ma in un caso è stato più grave, a via Montaione. E così, con l’acqua ovunque tra corridoi, aule e bagni, la dirigente ha deciso di mandare tutti a casa e la sede è rimasta chiusa anche il 29 novembre. A via Vaglia il personale e i ragazzi si sono accorti in tempo di quanto stava succedendo e la situazione è stata tamponata prima di precipitare. Le foto arrivate alla nostra redazione, però, parlano chiaro: qualcuno ha provocato il danno. Si vedono termosifoni divelti e carta igienica a tappare wc e lavandini nei bagni usati dagli studenti. Qualcuno ha anche preso a calci le valvole dei termosifoni. Perché? Chi è stato?

wc otturato

Ipotesi vendetta

E qui si torna all’occupazione fallita. Alle scarse tre o quattro ore durante le quali i tre plessi del liceo del III municipio sono state in mano a piccoli gruppi di studentesse e studenti, non si sa se tutti interni alla scuola o magari aiutati e supportati anche da fuori. Di occupare non aveva intenzione quasi nessuno: “Stavamo parlando con la preside per un’autogestione di una settimana” spiega un rappresentante di classe. La conferma arriva anche dalla scuola. Con l’autogestione, la didattica sarebbe andata avanti per chi l’avesse voluto, ma contemporaneamente il collettivo studentesco avrebbe organizzato lezioni alternative, forum, convegni, incontri con ospiti esterni, laboratori e concerti. Invece qualcuno ha deciso di forzare la mano, ma gli è andata male. E forse si è voluto vendicare della decisione della dirigente scolastica di chiamare subito le forze dell’ordine. Nella mattinata del 29 novembre, poi, anche a via Pasquariello sono stati allagati i bagni e per motivi di sicurezza la dirigente ha evacuato e chiuso la sede. Nello stesso momento sono stati trovati bigattini nella sede di via Vaglia.

lavandino otturato

La denuncia e le sanzioni

Adesso rischiano sanzioni severe da parte della scuola, che il 29 novembre pomeriggio riunirà il collegio docenti per discutere il da farsi. E c’è una denuncia (presumibilmente contro ignoti) depositata alla stazione dei carabinieri di via Vaglia. Per due giorni un plesso intero di un liceo che conta 1.500 iscritti è rimasto chiuso, i danni saranno ingenti e ci vorranno riparazioni per ripristinare la funzionalità dei termosifoni e asciugare aule, corridoi e bagni. Un fatto grave, quasi inedito. Una “guerriglia” che sta tenendo sotto scacco un liceo intero.

Fonte : Roma Today