La tecnologia ponte fra generazioni: il 79% degli under 25 condivide almeno un hobby con i genitori

Diversi ma uguali, oppure distanti ma vicini (per usare un’espressione molto in voga nel periodo Covid): giovani e meno giovani, Gen Z e Millennial o Gen X hanno più punti in contatto di quello che si potrebbe pensare. E molti stanno in uno degli angoli più importanti e privati della vita, quello dedicato alle passioni e agli hobby.

Questo emerge da una ricerca condotta dal portale Skuola.net su un campione di 3mila studenti tra i 10 e i 25 anni e diffusa in occasione della Milan Games Week & Cartoomics, in programma tra il 24 e il 26 novembre a Fiera Milano.

Gaming e streaming in cima alle preferenze

Il questionario sottoposto alle ragazze e ai ragazzi, che abbiamo potuto consultare in anteprima, è composto da 26 domande che approfondiscono il tema dell’intrattenimento e del tempo libero in tutte le sue forme, dai videogiochi al cinema, dallo streaming alla musica, ai libri. E appunto di come questo tempo libero venga vissuto anche in rapporto al mondo degli adulti.

Per gli under 25, la fonte principale di intrattenimento sono i videogiochi e (soprattutto per i maschi) gli esport: circa il 50% degli intervistati, con una consistente fetta di ragazze, dedica quotidianamente tempo a videogiocare oppure oppure a guardare qualcuno che lo fa. Nel dettaglio, oltre 3 gamer su 4 dedicano almeno un’ora al giorno a quella che finisce per essere un’attività di socializzazione (che è un po’ una sorpresa ma un po’ no, come dimostrano studi recenti): grazie al gaming online, l’80% del campione ha raccontato di avere costruito un gruppo consolidato di amicizie con le quali si diverte anche nel mondo reale.

In particolare, i giochi d’azione, gli sparatutto e i simulatori di vita sarebbero quelli che permettono alle nuove generazioni di conoscere altre persone, prima rivali o alleati durante le sessioni di gioco e dopo (magari) amici per davvero. Con buona pace del mito della console o del computer come mezzo per alienarsi dal mondo: il 63% del campione ha dichiarato di avere un gruppo di amici con cui giocare online e che la maggior parte di essi sono persone conosciute anche offline, nel mondo reale.

Al limite, a rubare fette di vita pensano altre forme di intrattenimento digitale, come i social network o le piattaforme di streaming, su cui ben 3 giovani su 4 passano mediamente oltre un’ora al giorno. Soprattutto a guardare serie tv, forse anche per la facilità con cui se ne può parzializzare il consumo: oltre il 70% guarda i contenuti on demand, nella stragrande maggioranza dei casi superando l’ora di visione al giorno, mentre solo 1 su 3 riesce a limitare alla durata di un episodio il tempo quotidiano dedicato a questo passatempo. Discorso simile vale per la musica: vinili, CD o DVD sono ormai pezzi vintage da collezionare e il 44% delle ragazze e dei ragazzi ha dichiarato di ascoltare musica solo e soltanto attraverso la Rete; anche in questo caso, per parecchio tempo: per quasi il 40% degli intervistati si parla di almeno 3 ore al giorno.

I punti di contatto fra le generazioni

Questo è uno dei primi punti di contatto con i genitori, perché anche gli adulti stanno abbandonando i film (e i cinema) per le serie tv e ascoltando tantissima musica in streaming. Che chissà se succede perché i più grandi cercano di inseguire i più piccoli oppure viceversa, ma poco importa.

Quel che conta di più è che di somiglianze fra le varie generazioni ce ne sono altre, perché giovani e giovanissimi non hanno dimenticato il piacere di dedicarsi a passatempo più tradizionali, che stanno anzi venendo molto riscoperti. È il caso dei giochi di carte, in scatola e di ruolo (uno dei vari effetti di Stranger Things), che sono tantissimo tornati di moda: oltre 1 su 4 gioca così almeno una volta a settimana, 1 su 10 con anche maggiore frequenza.

Qualcosa di simile avviene per fumetti e manga: quasi un terzo degli under 25 (il 31%) e ancora di più gli under 14, sono avidi consumatori di comics e circa 3 su 4 ne sfoglia almeno uno al mese. La lettura resta un trend anche quando si parla di libri, come sa bene chi frequenta TikTok: a leggerli abitualmente sono due terzi degli intervistati (il 68%, con un picco del 75% tra le ragazze); anche qui, 3 su 4 ne leggono come almeno uno al mese. Non solo: per il 55% degli intervistati non c’è ebook che tenga e non c’è alternativa al formato cartaceo, confermando la curiosa e interessante voglia di mantenere una specie di collegamento col passato.

In conclusione, il succo della ricerca sembra essere proprio questo, cioè il fatto che la contrapposizione fra reale e virtuale sia probabilmente ormai superata e che se una cosa piace, piace a prescindere dagli anni che si hanno. Tant’è che il 79% dei giovani intervistati ha rivelato di condividere almeno una delle proprie passioni con mamma e papà: succede con gli under 13 più che con gli under 25 e con i maschi più che con le femmine (come sa bene chiunque abbia figli), ma è comunque un bel ponte fra le generazioni. Un ponte che forse prima non c’era e che sicuramente la tecnologia ha contribuito a costruire.

@capoema

Fonte : Repubblica