Docce, letti e assistenza per donne vittime di violenza. Il Comune investe 10 milioni per i senza dimora

In attesa della realizzazione delle stazioni di posta con i fondi Pnrr, Roma Capitale sfrutta i fondi ministeriali e cerca sul mercato enti del terzo settore disponibili ad aprire e gestire centri di accoglienza completi di posti letto, docce, servizio pasti e uno sportello sociale per senza dimora. Per farlo, ha pubblicato di recente un bando da quasi 10 milioni di euro che scade il 5 gennaio. 

Roma investe per l’accoglienza dei senza dimora

L’accordo quadro, di durata triennale a partire da giugno 2024, prevede un impegno di spesa complessivo di 12.679.521 euro, comprensivo delle opzioni di proroga e quinto d’obbligo previsti dal nuovo codice appalti nazionale. Soldi che l’assessorato alle politiche sociali e della salute ha reperito dalla quota servizi per la povertà ministeriale del 2022. Il bando è diviso in quattro lotti, uno interamente dedicato al X municipio, gli altri tre per i restanti municipi. Escluso il I, quello del centro storico. 

Quattro lotti per tutti i municipi, escluso il Centro Storico

Per quanto riguarda i singoli lotti, il numero 1 (municipi II, III, IV e V) viene finanziato con un massimo totale di 3.737.138 euro, al netto delle opzioni di proroga e quinto d’obbligo che fanno scendere la cifra a poco meno di 3 milioni di euro. Il lotto 2 (municipi VI, VII, VIII e IX) è finanziato con la stessa identica cifra, mentre i lotti 3 e 4 (municipi X, XI, XII, XIII, XIV e XV) con 2.602.622 euro che scendono a una base di gara di poco oltre 2 milioni di euro. Questi fa sì che l’investimento più importante sia su Ostia, un lotto a parte (il 3) che punta a stravolgere una situazione ad oggi critica. Nel quartiere che affaccia sul mare, infatti, l’accoglienza dei senza dimora è considerata ferma al palo: lo scorso anno, per il Piano Freddo, vennero allestiti solamente dieci posti letto in una piccola tensostruttura gestita dalla Croce Rossa. 

“Rendiamo più capillare e strutturata la rete per i vulnerabili”

In totale, il bando prevede 100 posti complessivi così distribuiti: fino a 30 per i lotti 1 e 2, fino a 20 posti per i lotti 3 e 4. Un incremento di 40 posti letto rispetto al precedente accordo quadro, quello bandito nel 2021 e in scadenza nelle prossime settimane: “Quello a cui puntiamo è avere centri diurni che siano porte aperte – spiega a RomaToday l’assessora Barbara Funari – un luogo in cui i più fragili siano accolti e supportati. Ad oggi abbiamo solo due stazioni di posta, quella dell’Esercito della Salvezza in II municipio e quella della Caritas a Villa Giacinta in via Casilina Vecchia. L’affidamento è in scadenza, serviva un nuovo avviso e abbiamo deciso di inserire alcune novità. Una di queste è che c’è un lotto dedicato a Ostia, l’altro è che abbiamo tenuto fuori il Centro Storico”. D’altronde i comitati di quartiere e le associazioni di commercianti da tempo chiedono che non si aprano più mense e centri di accoglienza tra Esquilino e Castro Pretorio, data l’alta concentrazione di disperati nella zona. “Vogliamo rendere più capillare e diffusa la rete d’accoglienza – conferma Funari – anche perché le richieste ci arrivano anche dalle periferie, non solo dalla zona intorno alla stazione Termini”. 

Budget triplicato: 10 milioni di euro in 3 anni

Inoltre, una grossa differenza rispetto al recente passato è quella dell’investimento: “E’ più che triplicato – sottolinea l’assessora – visto che ora parliamo di una base di gara che sfiora i 10 milioni di euro, mentre il bando precedente ne prevedeva 3,7. Stiamo utilizzando fondi vincolati che prima difficilmente venivano sfruttati. Questa è un’occasione per il terzo settore, al quale chiediamo una mano per rispondere alle esigenze dei territori e dei vulnerabili, visto che ad oggi ulteriori posti a disposizione non ce ne sono e non abbiamo nuove strutture, escluse quelle che andremo a ristrutturare coi fondi Pnrr, come l’ex scuola all’Eur o l’ex colonia di Ostia”. 

I servizi richiesti agli enti gestori

Tra gli obblighi richiesti a chi vorrà gestire le stazioni c’è quello di allestire le docce, garantendone almeno 40 al giorno per gli ospiti (“A Roma ce ne sono sempre meno”) e poi quello di fornire servizi dettagliati, non un generico sportello sociale: “Pretendiamo attività dedicate – prosegue Funari – una tra tutte è quella per il supporto legale indirizzato alla richiesta di documenti di identità. Ci sarà anche il supporto giuridico per le donne vittime di violenza, in collaborazione con i Cav. Quindi richiediamo specifiche figure professionali. Se mi aspetto grande risposta dalle realtà? C’è un tavolo aperto con tutti, il 1° dicembre le incontrerò per illustrare il bando. I costi che riconosciamo a chi risponderà al bando sono importanti, diamo valore economico ai servizi che richiediamo”. 

Le stazioni di posta avranno una capacità ricettiva in H15 serale/notturna, ma anche in H9 diurno, con le persone che potranno anche essere organizzate per gruppi e distribuite in fasce orarie di accesso differenziate. L’accoglienza H15 dovrà essere tutti i giorni, dalle 18 alle 9.00, mentre l’H9 diurno dalle 9.00 alle 18.00. 

Fonte : Roma Today