Tra tutte le storie circolate sulle lotte di potere che hanno stravolto OpenAI, l’azienda di San Francisco che ha creato ChatGpt, ce n’è una riportata dal Wall Street Journal che non ha a che fare con l’intelligenza artificiale di una macchina. Ma con le lacrime, vere, di una donna.
Il protagonista della storia è Ilya Sutskever, il direttore scientifico di OpenAI che inizialmente ha fatto fuori Sam Altman e che poi, invece, si è “pentito”.
Pare che Sutskever abbia cambiato idea in seguito a un confronto con Anna Brockman, moglie di uno dei fedelissimi di Altman: Greg Brockman. Quest’ultimo si è dimesso da presidente di OpenAI lo scorso 17 novembre, subito dopo il licenziamento a sorpresa di Altman.
Stando a quanto scrive il Wsj, Anna Brockman avrebbe chiesto piangendo a Sutskever, che faceva parte del board di OpenAI, di fare marcia indietro.
Le parole e le lacrime della donna avrebbero avuto un peso sul ripensamento dell’informatico che ha co-fondato OpenAI nel 2015 proprio insieme ad Altman e Brockman.
Tra Sutskever e la famiglia Brockman, infatti, c’è un legame profondo che sconfina nella vita privata. Sutskever ha officiato il matrimonio civile tra Anna e Greg.
La cerimonia si è svolta nel 2019 a San Francisco, negli uffici di OpenAI. Una mano robotica ha consegnato gli anelli.
Alle spalle della coppia, come mostrano le immagini scattate all’epoca e condivise da Brockman sui social, c’erano fiori colorati che formavano il logo di OpenAI, una sorta di esagono stilizzato.
Dopo il confronto con Anna Brockman, Ilya Sutskever ha firmato – insieme a più di 700 dipendenti dipendenti di OpenAI – la lettera in cui si minacciavano dimissioni di massa nel caso in cui Sam Altman non fosse stato reintegrato come Ceo. Visto come si era comportato con Altman, la firma dell’informatico di origini russe ha sicuramente pesato più delle altre.
La storia raccontata dal Wsj può sembrare una sciocchezza, quasi un gossip. Ma nel suo piccolo è l’ennesima dimostrazione del profondo coinvolgimento umano in una vicenda che appare estremamente tecnologica.
Una IA, al posto di Sutskever, non sarebbe stata mossa a compassione.
Fonte : Repubblica