L’evento risale a 485 anni fa: la crescita in poche ore del Monte Nuovo nei pressi di Pozzuoli, con la conseguente attività eruttiva che mutò il volto del territorio flegreo
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Il fondale marino comincia a lievitare, una collina emerge dall’acqua per formare una vera e propria montagna. Uno scenario apocalittico. In poche ore nasce il Monte Nuovo nei pressi di Pozzuoli, dopo un’ intensa attività tellurica nella zona. Era il 29 settembre del 1538.
La prima bocca eruttiva si aprì in mare
Forti scosse, anche più volte al giorno, si avvertivano sia a Napoli che a Pozzuoli. Circa trenta ore prima dell’eruzione, avvenne il fenomeno chiamato dagli esperti del “disseccamento del mare”. Nel lago d’Averno cominciò a sollevarsi un tratto del fondale marino. La prima bocca eruttiva si aprì in mare. Prima il vapore poi le fiamme . Apparve il cratere principale con l’espulsione di materiali incandescenti. Cenere e pomici si depositarono fino a Napoli, ricoprendo un’area di diecimila chilometri quadrati.
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24 vittime
Diverse spaccature si aprirono nel terreno e due giorni dopo si formò un cratere minore vicino al lago d’Averno. Testimoni all’epoca raccontarono di sentire gran tuoni, e lampi. Con il passare dei giorni l’attività eruttiva divenne meno intensa, al punto da incoraggiare alcuni curiosi ad avvicinarsi al vulcano appena nato, che ancora però emetteva lava. Ventiquattro persone vennero improvvisamente investite da un’esplosione di magma.
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Il bradisismo
Dal 6 ottobre del 1538 l’eruzione cominciò davvero a smettere. Gli abitanti della zona poterono tornare nelle loro case, ma l’evento segnò l’inizio di un nuovo rapporto con la terra caratterizzato, sino ai giorni nostri, dal fenomeno del bradisismo.
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Fonte : Sky Tg24