Analizzare le microplastiche insieme a biologi marini di National Geographic, esplorare le praterie di posidonia oceanica sui fondali, assistere al recupero delle tartarughe marine: a Favignana abbiamo seguito le lezioni di tutela dei mari con i ragazzi della Summer School. Un progetto supportato da Rio Mare – che della sostenibilità ha fatto una vera mission – con l’Area Marina Protetta delle Egadi
Una scuola speciale per imparare a tutelare il mare. Dieci giorni di lezioni a cielo aperto, a volte in barca o sott’acqua, per osservare in immersione i fondali delle Egadi, imparare che cos’è la pesca sostenibile, e scoprire come si può salvare una tartaruga marina dopo un’indigestistione di plastica. È il progetto ambizioso che a luglio di quest’anno ha coinvolto ragazzi e ragazze dai 15 ai 18 anni in occasione della Summer School tra le incantevoli isole di Favignana e Marettimo. L’obiettivo: insegnare l’importanza della salvaguardia dei mari e promuovere i valori della sostenibilità ambientale. Per il secondo anno il progetto è stato supportato da Rio Mare – brand di Bolton Food– con Area Marina Protetta delle Isole Egadi e National Geographic. Un’iniziativa, organizzata dall’Associazione Solemar Eventi, in collaborazione con il Comune di Favignana, il Wwf, e conta sul patrocinio della Regione Siciliana.
Rendere consapevoli gli adulti di domani
Quella di luglio 2023 – a cui ha partecipato anche Sky TG24 – è stata la terza edizione della scuola climate change & sustainable development, clean oceans and safeguard of the seas, rivolta ai giovanissimi che arrivano dalle stesse Egadi o dal resto dell’Italia, qualcuno anche dall’estero. Perché se la crisi climatica è sempre più urgente, sensibilizzare, e rendere consapevoli gli adulti di domani sull’importanza della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, mare compreso, è cruciale. Gli studenti della Summer School, tra lezioni sulle microplastiche e snorkeling, hanno partecipato a lezioni con Luciano Pirovano – Global Sustainable Development Director di Bolton Food: oltre a scoprire i progetti e l’impegno di Rio Mare per la pesca e un futuro più sostenibili, i ragazzi sono stati coinvolti in una tavola rotonda in cui sono stati chiamati a essere “Responsabili della sostenibilità per un giorno” e hanno potuto condividere le loro idee e le loro proposte per affrontare le grandi minacce di oggi. Al loro fianco due exploer di National Geographic: Giovanni Chimienti – Biologo Marino dell’Università degli Studi di Bari – e Martina Capriotti – Biologa Marina esperta in inquinamento acquatico, ricercatrice all’Università del Connecticut. “Essere sostenibili per noi significa perseguire un approccio olistico, che tiene in considerazione criteri sociali e ambientali, per avere un impatto positivo sull’ambiente e sulle persone e garantire la longevità della nostra filiera e dell’attività aziendale”, dice Luca Alemanno, Ceo di Bolton Food. “Vogliamo essere d’ispirazione per diventare concretamente attori del cambiamento”.
L’Area Marina Protetta delle Isole Egadi
Con 53.992 ettari di estensione, l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi rappresenta la riserva marina più grande del Mediterraneo e dell’Europa. Habitat di diverse specie protette, dalla foca monaca alla tartaruga Caretta, quest’area blu ospita la più grande prateria di Posidonia oceanica del Mediterraneo, considerata il suo polmone.
Oltre a produrre ossigeno e assorbire CO2, la Posidonia contribuisce a mitigare l’erosione costiera attraverso la formazione delle banquette, strutture prodotte dallo spiaggiamento delle foglie morte a causa delle mareggiate. È anche un habitat ideale per la riproduzione di numerose specie ittiche: le foglie di Posidonia offrono nutrimento a pesci grandi e piccoli.
Salvaguardare la biodiversità
Istituita nel 1991, dal 2001 l’AMP è gestita dal Comune di Favignana per conto del Ministero dell’Ambiente. Un’area che l’arcipelago egadino, comprendente le isole di Favignana, Levanzo e Marettimo e gli isolotti di Formica e Maraone. L’area è suddivisa in quattro zone a differente livello di protezione e con diverse possibilità di accesso e limitazioni nella fruibilità. A settembre 2014 Rio Mare ha siglato una partnership con l’Area Marina Protetta che mira a salvaguardare la biodiversità e favorire una gestione sostenibile delle risorse naturali del territorio. Le Egadi rappresentano infatti un’area ad elevatissima biodiversità: tra le specie animali protette c’è la rarissima foca monaca, specie simbolo del Mediterraneo e la tartaruga marina Caretta caretta. I ragazzi della Summer School hanno potuto visitare il centro di recupero per le tartarughe marine di Favignana (che accoglie e cura circa 30 esemplari all’anno dopo che hanno assunto plastica in mare) e vedere da vicino l’Osservatorio foca monaca di Marettimo, che contribuisce alle attività di monitoraggio delle coste grazie all’installazione di foto-trappole nelle grotte delle Egadi nell’isola più incontaminata dell’arcipelago.
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Il Progetto Master: i dissuasori contro la pesca a strascico
L’Area Marina Protetta comprende la prateria di Posidonia oceanica più estesa e meglio conservata del Mediterraneo: 12.536 ettari. Il Comune di Favignana, che la gestisce, ha condotto il progetto M.A.S.T.E.R (Misure Anti Strascico per la Tutela E il Ripopolamento) per la protezione delle specie autoctone e della prateria di Posidonia oceanica dallo strascico illegale, per il ripopolamento e per la salvaguardia di specie alieutiche. Un progetto che ha come mission quella di collocare, attorno alle coste di Favignana, Levanzo e Marettimo, una serie di dissuasori costituiti da struttura artificiale ecocompatibile e progettati in modo che possano contrastare la pesca a strascico. I dissuasori installati, dal 2013 al 2023, sono stati 72. Di questi, tra il 2015 e il 2017 Rio Mare ne ha forniti 40. Il risultato è notevole: la pesca a strascico illegale nell’area protetta si è ridotta dell’80%, mentre l’eliminazione della pesca illegale è stata quasi totale: il 100% in area A, il 99% in aerea B.
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Salvare le tartarughe marine dall’ingestione di plastiche
Un altro dei progetti siglati dalla partnership tra Rio Mare l’Area Marina Protetta è il sostegno al Centro di Recupero per Tartarughe Marine Caretta caretta (gli esemplari di questa specia possono arrivare a pesare fino a 110 chili) dell’AMP appunto, che ogni anno soccorre e ospita circa 30 tartarughe marine per salvarle da indigestioni di plastiche in mare che in alcuni casi possono essere fatali. Questi esemplari vengono “curati” in un vero e proprio pronto soccorso grazie ad attrezzature all’avanguardia acquistate grazie ai finanziamenti di Rio Mare. Nato nel 2015, il centro di Recupero per le tartarughe Marine è aperto tutto l’anno e si trova a Favignana, all’interno dell’antico Palazzo Florio, ed è il primo della Sicilia occidentale.
Le cause più frequenti di ricovero sono dovute all’incontro con l’uomo: collisioni con imbarcazioni, ferite provocate da ami da pesca e lenze ma soprattutto l’ingestione delle plastiche in mare, scambiate per cibo. I pezzi di plastica si accumulano nello stomaco delle tartarughe obbligandole a galleggiare dopo che non riescono più a nuotare e alimentarsi. Quelle che non vengono salvate muoiono; le altre vengono accolte al Centro di Favignana dove la degenza può durare anche diversi mesi.
(chiunque effettui avvistamenti o recuperi di tartarughe marine in difficoltà deve contattare la Capitaneria di Porto competente per il territorio o direttamente il Centro di Primo Soccorso dell’AMP Isole Egadi, al numero dedicato “SOS Tarta” 3385365759, attivo h24, o telefonando agli Uffici dell’AMP, 0923/921659)
L’osservatorio Foca Monaca e le foto-trappole
L’osservatorio Foca Monaca si trova invece sull’Isola di Marettimo, all’interno del Castello monumentale di Punta Troia. Operativo dall’estate 2014, si tratta di uno spazio dedicato allo svolgimento delle ricerche finalizzate allo studio della Foca Monaca, oltre ad essere d’estate anche un centro di visite e info point aperto al pubblico. Nel 2011, ISPRA e l’AMP Isole Egadi hanno avviato un programma di monitoraggio con foto-trappole posizionate in alcune grotte sommerse e semi-sommerse dell’isola di Marettimo e, dal 2015, anche in alcuni siti delle isole di Favignana e Levanzo. Rio Mare qui ha installato sette foto-trappole.
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Il progetto LifeGate PlasticLess®
Infine, sempre alle Egadi, Rio Mare ha aderito nel 2021 al progetto LifeGate PlasticLess® che ha lo scopo di contribuire alla diminuzione dell’inquinamento delle nostre acque attraverso la raccolta dei rifiuti plastici nelle acque dei porti, marine e nei circoli nautici per ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti, soprattutto i più dannosi per l’ambiente come le plastiche e le microplastiche. Come? Attraverso l’installazione di appositi “Seabin”, una sorta di cestini capaci di raccogliere i rifiuti galleggianti in mare. Si tratta di speciali dispositivi di raccolta dei rifiuti che galleggiano in acqua di superficie. Nel periodo compreso dal 25 luglio 2021 al 31 maggio 2023, il Seabin di Rio Mare ha raccolto circa 355 chili di rifiuti galleggianti: l’equivalente in peso di 23.600 bottigliette di plastica da mezzo litro ciascuna.
Il Ceo di Bolton Food: “Così contrastiamo la pesca illegale”
Bolton Food è proprietario del brand Rio Mare, che è il secondo produttore al mondo di tonno in scatola, dalla salute di questa risorsa (il tipo di tonno che viene utilizzato per produrre le scatolette è il tonno pinne gialle o il tonnetto striato) dipende la sua sopravvivenza. “Controlliamo la nostra catena di approvvigionamento con azioni volte a combattere la pesca illegale, a ridurre le catture accessorie e a proteggere l’equilibrio dell’ecosistema marino”, spiega il Ceo di Bolton Food Luca Alemanno. “Coerentemente con il nostro motto “Partnership is our Leadership”, abbiamo stretto delle partnership trasformative con partner di valore al fine di promuovere una pesca sempre più sostenibile e attenta alla tutela dell’ecosistema marino e delle comunità coinvolte lungo l’intera supply chain del tonno”. Dal 2017 Bolton Food collabora con il WWF con l’obiettivo di adottare politiche che promuovano la sostenibilità dell’approvvigionamento della materia prima e tutelare la salute degli ecosistemi marini, aumentando la trasparenza e la tracciabilità dell’intera filiera. “Ci impegniamo a scegliere tonno che proviene esclusivamente da attività di pesca certificate MSC o coinvolte in progetti di miglioramento della pesca solidi e credibili”. Per quanto riguarda la pesca sostenibile, spiega il Ceo, “nel 2022 abbiamo raggiunto un importante traguardo acquistando l’86,5% del nostro pesce da attività di pesca responsabili e completamente tracciabili”.
Con Wwf e Oxfam contro le disuguaglianze
“Un altro elemento importante della partnership con il WWF è dedicato all’attività di Advocacy”, continua Alemanno. “Insieme al WWF, alla Global Tuna Alliance (GTA) e alla Tuna Protection Alliance (TUPA) abbiamo chiesto all’organismo sovra nazionale deputato alla gestione del tonno nell’Oceano Indiano (IOTC) di agire per tutelare gli stock di tonno pinne gialle che sono chiaramente sovra sfruttati. Per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo ci siamo impegnati, in linea con le raccomandazioni del Comitato Scientifico, a ridurre i nostri approvvigionamenti di tonno pinna gialla dall’Oceano Indiano del 30% (rispetto ai volumi del 2020) entro il 2025 a favore di aree di pesca sostenibili e in salute”. Un ultimo, ma non meno importante, tassello riguarda il sociale: con l’iniziativa “Insieme Per Gli Oceani”, un progetto di educazione alla sostenibilità ambientale che Rio Mare e WWF dedicano alle Scuole Primarie, Bolton Food vuole sensibilizzare ed educare i propri consumatori. “E dal 2020 collaboriamo con Oxfam Italia affinché la filiera di pesca del tonno garantisca inclusione, eliminazione delle disuguaglianze, parità di genere e rispetto dei diritti e di condizioni di lavoro sicure e dignitose per tutte le persone che operano lungo la nostra catena di approvvigionamento”.
Fonte : Sky Tg24