Quelli di Ilary Blasi e Francesco Totti sono due nomi che difficilmente passano inosservati dalla stampa italiana, specialmente se accostati in questo periodo storico. Da coppia d’oro e immortale, simbolo della capitale romana e dell’amore oltre il successo sportivo e televisivo, a una delle separazioni più inaspettate in una storia che si è sviluppata, si può dire, sotto gli occhi degli italiani, proseguendo per un ventennio fino ad oggi. Una dinamica del genere, ovviamente, ha alimentato voci, idee e opinioni di ogni tipo. È proprio in funzione di una chiarezza maggiore, o comunque dalla voglia di raccontare la propria versione delle cose che Netflix ha pubblicato Unica, una sorta di “confessione/documentario” in cui vediamo la stessa Ilary raccontare quello che è successo e sta succedendo, dal proprio punto di vista, cercando di presentare anche ciò che è stato all’origine di un amore discusso tantissimo dagli amanti del gossip.
Una vera e propria occasione che, senza troppa pubblicità, ha dato modo alla conduttrice italiana di raccontarsi e raccontare quello che sta accadendo nella propria vita di coppia, dato l’enorme interesse opinionistico generale e tutto quello che è stato scritto e detto sui giornali specializzati in questo senso. Un lavoro confessionale, un chiarimento con il pubblico televisivo affamato d’informazioni di questo genere, cercando di imprimere una sincerità emotiva anche interessante e diretta, pur se soggettiva e personale (già che ci siete non perdete le serie Netflix di dicembre 2023).
Unica: un documentario dal sapore giornalistico
Unica, diciamolo chiaramente, sembra più essere un lavoro giornalistico che documentaristico, presentando una lunga chiacchierata, alternata da domande, da cui la stessa Ilary Blasi comincia a riflettere e a riportare quello che conosce e ha vissuto. La sua prospettiva personale è centrale nell’intera narrazione e in relazione a tutte le informazioni che riporta, cercando di fare ordine fra gli eventi che hanno condotto alla separazione con Francesco Totti, alcuni più noti e altri meno.
Partendo, quindi, da una delle storie d’amore più famose e mediatiche d’Italia, Unica ci presenta una coppia che ha sicuramente avuto un impatto sulla cultura popolare attuale e di poco passata, imprimendo nel loro iniziale idillio amoroso qualche riflessione interessante oltre la sfera più privata (la celebre maglietta con dedica per Ilary durante una partita, il matrimonio da sogno ecc.). La separazione, comunque, resta l’argomento principale di tutta l’operazione su Netflix, con l’obiettivo, appunto, di concretizzare la versione della Blasi sulla faccenda, coadiuvando le sue dichiarazioni e ricordi con quelli della famiglia e delle persone che le sono state vicino in questo periodo, insieme ad alcuni esperti di settore. Così da un semplicissimo caffè fuori casa si sviluppa una storia in cui i sospetti nei confronti dell’altro diventano qualcosa da appurare e su cui indagare, cercando di fare chiarezza su quanto sta avvenendo nella propria sfera privata. I fatti più noti, quindi, tornano inevitabilmente sullo schermo, come anche gli articoli di giornale che hanno accostato il nome di Totti a quello di Noemi Bocchi, o le varie ripicche di coppia successive ad alcune scoperte palesi.
Dopo le dichiarazioni di Francesco Totti alla stampa, quindi, Netflix ci propone una ricostruzione, dai tratti sia emotivi che logici, partendo proprio dalla versione di Ilary Blasi. Cercando di fare ordine sugli accadimenti in questo senso, Unica lavora con le informazioni a disposizione della sua protagonista analizzandone la portata e il peso, per poi spostare il proprio sguardo su una capitale eterna e allo stesso tempo guardinga, che cela, nelle sue profondità labirintiche, una verità apparentemente parzializzante.
Il lavoro umano di Unica
Al centro di Unica troviamo una Ilary Blasi che mette a nudo i propri sentimenti e quello che sta accadendo alla sua famiglia. La vediamo sedersi su una poltrona ricapitolando alcuni eventi fondamentali della sua storia con Francesco, cercando di mantenersi forte davanti alle telecamere e all’intervistatore.
I tentativi di riflessione logica, però, si trasformano, inevitabilmente, anche in uno sforzo emotivo considerevole che traspare dalle frequenti pause e da alcuni momenti in cui il suo sguardo si sposta altrove. La grande forza di una donna, quindi, che cerca di mostrarsi per quello che è raccontando la propria versione di un qualcosa su cui tutti non tardano mai a mettere bocca (un approccio ai media e alla popolarità simile lo abbiamo anche riscontrato nella recensione di The Crown 6).
L’intera narrazione si sorregge proprio sulla forza che dimostra di avere in sede di racconto e intervista, mettendo sul tavolo un temperamento e una lucidità da non sottovalutare affatto, accompagnando il tutto con una leggerezza che scivola via insieme alla determinazione nel chiarire qualcosa di profondamente doloroso e personale, guardando al passato, al presente e al futuro. La voce e l’approccio di Peppi Nocera, l’intervistatore, cercano di accompagnare un viaggio innanzitutto introspettivo e personale, mediandone la capacità di racconto, dando tutto lo spazio possibile alla voce della stessa Ilary, capace di una sincerità dai tratti disarmanti che sa anche riderci su.
Cosa succede fuori dalle mura domestiche?
Oltre a raccontare la versione di Ilary Blasi, Unica costruisce anche una particolare riflessione che si relaziona direttamente coi media italiani, e con una certa lettura della sua stessa situazione da parte della capitale romana e oltre. L’impatto di questa storia, ovviamente, ha generato enorme interesse nei confronti della vita privata della coppia, interesse che negli anni c’è sempre stato, anche se in questo caso il “gioco delle parti” sembra aver preso il sopravvento pure fra i cosiddetti gossippari.
Ciò deriva da una particolare attenzione, potremmo anche dire culturale, nei confronti di Ilary e Francesco, al punto da renderli quasi un tassello scontato del tessuto tradizionalmente italiano in termini di modelli e costume. Tutti li conoscono, tutti sanno della loro storia, quello che è successo ai primi appuntamenti, la nascita dei loro figli e quello che hanno saputo costruire sia uniti che da soli.
Da questo insieme di proiezioni emotive, il grande pubblico ha saputo tratteggiare una serie di letture che vanno oltre la dimensione personale di una coppia coi propri limiti e problemi, elevandone i significati dal punto di vista prettamente popolare e curiosamente ideale. In Unica troviamo quindi la storia di due persone che hanno costruito qualcosa, sotto la luce di un’attenzione mediatica che non ha alcuna intenzione di affievolirsi in questo senso.
Pur mancando l’alternanza dei punti di vista, il documentario cerca di includere la vita di entrambi nel suo racconto, tratteggiando una narrazione di coppia in cui i dettagli personali si muovono di pari passo con le reazioni e le letture del pubblico e dei giornali, imprimendo un approccio giornalistico e intimo a una storia ancora in corso d’opera.
Fonte : Everyeye