“Il nostro dispositivo fa in un quarto d’ora il lavoro che due persone fanno in 3-4 ore”. Non glielo porta via, le aiuta a farlo più rapidamente. Quel lavoro, nelle parole di Nicolò Spallarossa, CEO e founder di The Meter, è misurare e mappare un ambiente, uno spazio, un luogo. Un appartamento di 100 metri quadrati, nell’esempio di riferimento.
The Meter è una startup nata a Genova nel 2019, ha gli uffici nel centro storico, in due appartamenti di 250 e 360 metri quadrati affacciati sulla storica chiesa di San Matteo: qui viene fatto tutto, dal marketing al design, dalla comunicazione alla produzione. È una delle 51 startup italiane portate quest’anno al CES di Las Vegas da ICE (qui la nostra selezione), l’agenzia per l’internazionalizzazione delle imprese italiane. E proprio al CES è in qualche modo iniziata la storia di The Meter.
Dal centro di Genova alla Strip di Las Vegas
La startup è nata all’interno dell’incubatore Officine IADR: “Nel 2019 abbiamo iniziato a fare i primi test nel mondo delle rilevazioni, che venivano (e ancora vengono, ndr) fatte tutte a mano, su carta, con tempi molto lenti – ci ha raccontato Spallarossa – Abbiamo depositato i brevetti per Italia, Ue e Usa. Poi nel 2020 abbiamo portato al CES il primo prototipo e l’anno dopo il primo prodotto”. Che si chiama Cube ed è quello in vendita tutt’ora sul sito dell’azienda.
Semplificando, il Cube è un distanziometro, uno scanner 2D che fa rilevazione ambientale, uno scatolotto che usa un lidar e un laser per misurare le dimensioni di uno spazio: “Lo si posiziona al centro di una stanza e procede con la scansione, mappando 1600 punti per giro – ci aveva raccontato Alessandro Guasti, il designer, quando l’avevamo incontrato a Las Vegas – Ed è in grado di vedere sino a 60 metri di distanza”. Finite le misurazioni, il dispositivo genera un file che si può usare per il CAD: “Questo è uno dei vantaggi principali rispetto a come le cose si facevano prima – ci ha spiegato ancora Spallarossa – Nel nostro esempio, le due persone che misurano l’appartamento devono poi riportare tutti i dati sul computer e creare il file. Il nostro dispositivo fa le misurazioni e anche crea il file su cui lavorare. Fa tutto insieme, e in molto meno tempo”.
I prossimi passi: Cube 2 e Cube 3D
I clienti ideali di The Meter sono architetti e geometri, ma anche studenti di architettura, periti, chi lavora alle certificazioni catastali, anche chi installa cucine: il Cube analizza lo spazio a 360 gradi e produce una planimetria dettagliata direttamente sullo schermo dello smartphone o del tablet, grazie all’app per Android e iOS. Dall’app si possono anche scattare foto degli ambienti, così da avere la cartografia con le misure e le immagini. Il Cube parte da un prezzo di 1499 euro, e presto verrà affiancato da una versione più performante: “Cube 2 si può già preordinare e sarà in vendita da autunno 2023 – ci ha anticipato Spallarossa – È in grado di rilevare il doppio dei punti e di farlo in un terzo del tempo e avrà un’autonomia di circa 30 giorni, molto più ampia rispetto al precedente”. Quanto costerà? “Circa 2mila euro, ma ne faremo poi una versione più accessibile, intorno ai 1000 euro”.
The Meter dà lavoro a quasi 50 persone e con Cube 2 inizierà a muoversi anche nel campo delle IA e degli algoritmi: “Svilupperemo un’infrastruttura cloud e useremo il machine learning per l’apprendimento – ci ha raccontato il CEO – Il dispositivo imparerà che cosa sono e dove generalmente stanno le finestre, le porte e altre componenti di arredo, così da diventare ancora più rapido nelle misurazioni”.
Non è tutto, perché entro fine anno dovrebbe arrivare sul mercato anche Cube 3D: costerà circa 5mila euro e, come si capisce dal nome, sarà in grado di fare rilevazioni tridimensionali, generando poi file BIM, che sono lo standard nel mondo della costruzione e della progettazione.
Fonte : Repubblica