Vivere di YouTube: così il romano Manuel Mercuri ha superato i 10 milioni di follower e dà lavoro a 5 persone

Non sono tanti, gli youtuber italiani con oltre 10 milioni di follower. Anzi, sono proprio pochi: neanche i Me contro Te sono a quel livello. Nemmeno Favij o iPantellas, per citare alcuni fra i più noti.

Secondo statistiche recenti, a stare in questo Olimpo virtuale sono appena in 4: Panda Boi, Doc Tops, Davie504 e, dalla fine dello scorso ottobre, anche Mercuri_88. Che in realtà si chiama Manuel Mercuri, ha 35 anni ed è “romano de Roma”, come ci ha detto lui stesso quando l’abbiamo incontrato dopo il superamento dell’importante traguardo.

youtube: uno dei video da record di Mercuri_88

630 video per 6,5 miliardi di views

Mercuri ha aperto il canale su YouTube (che è questo) nel 2007, ma la sua storia è iniziata parecchio prima: “Sin da piccolo avevo la passione e la voglia di intrattenere gli altri e di farli divertire e usavo la videocamera di mio padre per realizzare i video”. Una prima svolta è arrivata grazie a Tim Burton e a Nightmare Before Christmas: “Mi è capitato di vedere un filmato che raccontava il backstage del film e come funziona la tecnica dello stop-motion e ho provato a usarla anch’io, prima con i personaggi Lego e poi con gli amici. Usavo le persone vere per fare una specie di animazione”.

Mercuri, che sin qui ha pubblicato circa 630 video che hanno raccolto quasi 6,5 miliardi di visualizzazioni, fa questo ancora oggi (non i video in stop-motion con gli amici ma video comici con cui intrattenere) anche se non ha sempre fatto questo: “Ho un passato e una formazione da ballerino e acrobata (che nei suoi contenuti è ben evidente, ndr), a 18 anni ho iniziato con il teatro, sono stato in tournée con una compagnia a Parigi con La Bella e la Bestia e ho fatto danza acrobatica”. E però, “la passione per i video restava”, era dentro di lui e cercava di uscire e prendere il sopravvento: “In quegli anni ho usato colleghe e colleghi come comparse o come protagonisti delle mie clip, mentre io apparivo poco, perché all’epoca mi piaceva di più fare il regista e raccontare storie”.

Le cose sono cambiate, come per tanti e in tanti altri settori, nel 2020: “Ho iniziato a impegnarmi di più nella realizzazione dei video, ho anche sperimentato tanto con TikTok, che mi ha aiutato a capire che per fare divertire bastano anche pochi secondi”. È in quel periodo, a cavallo fra 2020 e 2021, che Mercuri si è reso conto di un paio di cose: che YouTube poteva diventare davvero un lavoro, ma che servivano maggiore costanza e impegno e “non potevo più farlo nei ritagli di tempo”, e che aveva bisogno di un team con cui lavorare.

“Ho raggiunto i 2,5 milioni di follower da solo, immaginando tutto nella testa, dallo script alle inquadrature, girando i contenuti con lo smartphone – ci ha raccontato – ma in seguito tutto è diventato troppo grande, troppo importante e troppo professionale per proseguire in autonomia”. Soprattutto da quando ha dato ai follower appuntamenti fissi per la pubblicazione dei video (e dunque scadenze da rispettare) e creato una rosa di personaggi ricorrenti le cui storie hanno necessità di essere scritte e curate nei dettagli: sono fondamentalmente 3, si chiamano Little Bro, Big Bro e Mother e in qualche modo rappresentano “una normale famiglia non normale”, come ci ha detto Mercuri con un sorriso.

Manuel Mercuri con il Creator Button di diamante ricevuto da YouTube per i 10 milioni di follower

3 giorni di lavoro per 12 minuti di video

I video raccontano appunto le vicende di questa strana famiglia, si basano tantissimo sulla mimica facciale dello youtuber romano e fanno un uso della voce ridotto al minimo, così da essere comprensibili a un pubblico più ampio possibile. E sono appunto realizzati con l’aiuto di un autore (Rodolfo Ciulla), uno scenografo, un videomaker, un grafico (Salvatore Maio) e un manager (Luigi Fiorenti), un totale di 5 persone che ricevono uno stipendio da Mercuri. Che dunque non solo ha fatto di YouTube un lavoro, ma anche con questo lavoro mantiene altre persone.

Lavoro che è tutt’altro che semplice, nonostante i banali pregiudizi che ancora lo riguardano, come ci ha confermato Mercuri quando gli abbiamo chiesto quanto tempo serve per realizzare un video da 10-15 minuti: “C’è una prima giornata di confronto e di brainstorming fra noi del team, partendo dall’idea che si vuole realizzare, che può essere mia o di altri dello staff, poi un’altra giornata per decidere e organizzare la messa in scena e preparare il set e un’altra ancora per riprese, montaggio ed eventuale lavoro di post produzione”.

Tre giorni di impegno, insomma, che potrebbero essere anche di più senza l’attrezzatura giusta: “L’equipaggiamento è fondamentale – ci ha detto ancora Mercuri – Come tanti, sono partito dallo smartphone che avevo, sono passato a smartphone migliori, come l’iPhone, e poi a videocamere, luci e microfoni specifici”, importanti per dare ai video un aspetto meno artigianale e più professionale. Che è un requisito sempre più necessario e cui chi guarda fa sempre più caso, e poco importa che chi guarda, nel caso di Mercuri, abbia tendenzialmente fra i 6 e i 12 anni: “Quello è il pubblico cui sono arrivato, che non ho cercato ma cui mi hanno portato i contenuti che faccio, e sono contento così – ci ha detto lui – Però, dai commenti e dai dati vedo che anche molti adulti li guardano, soprattutto genitori. L’idea di creare personaggi diversi, di età diverse, è stata una buona idea anche per questo, perché dà a persone diverse la possibilità di riuscire a identificarsi in qualcuno di loro”.

Il futuro è multipiattaforma

Da quel che abbiamo capito durante la nostra chiacchierata, questo è quello che soddisfa Mercuri più di tutto, al di là dei numeri, dei traguardi superati, delle soddisfazioni economiche: “Ho capito che per molti, di diverse fasce d’età, il mio canale è un po’ un rifugio, un luogo dove trovare un po’ di serenità, e sono felice quando le persone mi scrivono che ho migliorato la loro giornata o le ho fatte sorridere. Questo è quello che voglio fare, puro intrattenimento”.

E in futuro? “I miei video sono molto visti anche all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, in Brasile e in Messico, e mi piacerebbe incontrare dal vivo i follower di quei Paesi, non necessariamente facendo un tour ma magari andando a girare video là”. Soprattutto, “vorrei insistere sull’essere multipiattaforma, sul fare video con linguaggi diversi a seconda di dove vengono diffusi”, che è una cosa che Mercuri già fa, con video realizzati specificamente per TikTok (dove ha quasi 24 milioni di follower) e poi eventualmente messi insieme in raccolte pubblicate su YouTube: “Su piattaforme diverse si può e si deve parlare in modi diversi – ci ha ricordato – Il repost dello stesso contenuto da una all’altra (una cosa che fanno molti creator, ndr) è comodo ma non funziona se vuoi raggiungere risultati importanti”.

Importanti come quelli che ha raggiunto questo 35enne romano, che ora come ora vive di quella che era una delle sue passioni, ma che in futuro non esclude di poter tornare all’altra: “Magari ripasserò al teatro, ma per ora sto bene dove sto”, ci ha detto. Cioè video per YouTube e (ovviamente) guardando video su YouTube, in particolare di MrBeast (lo scorso aprile ne raccontammo il successo), del francese Akamz e della sempre divertente Happy Kelli.

@capoema

Fonte : Repubblica