Il 30 novembre scade la seconda rata della rottamazione quater per la definizione agevolata delle cartelle esattoriali: previsti 5 giorni di tolleranza, il termine ultimo per pagare è perciò il 5 dicembre. Anche se si è parlato di un’ipotesi proroga per ora non confermata.
C’è tempo fino al 30 novembre, con alcuni giorni di tolleranza che portano la scadenza reale al 5 dicembre, per pagare la seconda rata della rottamazione quater. Chi ha aderito alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali voluta dal governo Meloni – la misura è stata inserita nella scorsa legge di Bilancio – deve stare attento a pagare in tempo, altrimenti perderà tutti i benefici acquisiti con la procedura di risoluzione del debito. Il numero di rate dipende dal piano scelto in fase di adesione, ma dopo la prima – scaduta alla fine di ottobre – è tempo di pagare la seconda. Salvo proroghe, è chiaro: ma al momento sembra remota la possibilità che il governo decida di allungare i termini.
La seconda scadenza della rottamazione quater
Il 30 novembre scade il termine per pagare la seconda rata della rottamazione quater, con cinque giorni di tolleranza fino al 5 dicembre. Alla definizione agevolata delle cartelle hanno potuto aderire tutti quei cittadini che avevano un debito con il fisco affidato all’Ente Riscossione dell’Agenzia delle Entrate, relativo al periodo tra il 1 gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. L’importo del debito residuo, per chi ha aderito, può essere pagato senza sanzioni, interessi, more e aggio, in una soluzione unica o spalmato fino a 18 rate complessive. Le prime due, però, quella di ottobre – già scaduta – e questa di novembre, dovevano comprendere il 20% totale del debito. Le prossime rate saranno il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno a partire dal 2024, fino all’esaurimento del debito.
Come pagare le rate della definizione agevolata
Le modalità di pagamento della seconda rata della rottamazione quater delle cartelle sono diverse: ci si può recare fisicamente in banca, pagare agli sportelli bancomat che prevedono il servizio Cbill o attraverso l’home banking; si può pagare alle Poste, dai tabaccai che hanno i circuiti Sisal e Lottomatica; si può pagare anche attraverso l’app PagoPa o sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per saldare il dovuto agli sportelli dell’Agenzia, invece, occorre prenotarsi prima. Chi non paga per tempo perderà tutti i vantaggi acquisiti e dovrà corrispondere il totale con interessi, sanzioni, more e aggio.
Fonte : Fanpage